ROMA – Travolta dallo scandalo partito dalla sua stessa denuncia. La deputata pentastellata Giulia Sarti si è dimessa da presidente della Commissione giustizia della Camera dopo la richiesta di archiviazione del fascicolo a carico del suo ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan, da lei denunciato per averle sottratto i rimborsi che doveva restituire al gruppo.
“A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5s, mi autosospendo” , ha annunciato.
Le chat tra i due ex
La Procura di Rimini ha chiesto di archiviare l’inchiesta su Bogdan Andrea Tibusche, denunciato un anno fa per appropriazione indebita, dopo aver esaminato le chat tra i due ex fidanzati. L’inchiesta risale al febbraio dello scorso anno, quando i pentastellati entrarono nell’occhio del ciclone per il caso dei rimborsi ‘intascati’, in contrasto con il regolamento del M5S. “La cosa verrà fuori, mi hanno chiesto se denuncio te. Perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia. Me lo ha chiesto Ilaria con Rocco per salvarmi la faccia”, avrebbe scritto Sarti a Tibusche tirando in ballo Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi. “Ti devo denunciare, ci sono più di 12mila euro da ottobre a oggi che ti sei versato”, avrebbe continuato nei giorni successivi. Lui poi avrebbe risposto “Denunciare per cosa? Mai preso un cent senza che tu lo sappia. Pensaci bene se puoi dimostrare la truffa. Abbiamo sbagliato entrambi tesoro. Nessuno ha truffato nessuno” .
Sarti cerca di salvare la faccia a Casalino e Loquenzi
“Preciso che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata”, ha detto Sarti annunciando le sue dimissioni. Una difesa che arriva troppo tardi, quando le chat con l’ex fidanzato sono ormai di dominio pubblico. Dal M5S si sono affrettati ad annunciare la sostituzione della parlamentare. Il presidente del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva, ha fatto sapere di aver già avviato l’iter perché “le attività della Commissione possano proseguire senza subire interruzioni o rallentamenti”. Nessun commento invece sui 23mila euro contestati alla Sarti che, ad oggi, sembrano spariti nel nulla.