ROMA – Domani si apre una settimana focale: già in giornata, nel pomeriggio, è molto atteso il vertice a tre: Conte, Di Maio e Salvini.
Crisi di governo alle spalle. Per ora.
Archiviato, almeno temporaneamente, il rischio della crisi di governo e sulla scia dell’incontro a due auspicato anche dal premier, che in quelle ore era in Vietnam tra il leader della Lega e il capo politico del M5S, il governo si prepara a fare il punto. Con due rebus: quello del negoziato con l’Ue e della partita del rimpasto, dove l’esame dei parlamentari del Movimento per i sottosegretari 5s si incrocia con un possibile riequilibrio della squadra a favore della Lega di Salvini uscita vincitrice dalle europee.
L’incontro di Conte con i Popolari
Conte potrebbe vedere i suoi vice al termine di una giornata che lo vedrà impegnato, in mattinata, nel faccia a faccia con lo Spitzenkandidat dei Popolari, Manfred Weber. Un incontro che arriva in un momento in cui sembra emergere il rischio di un’Italia isolata in Europa e che quindi testimonia come, in vista della partita per la presidenza della commissione Ue e per le nomine dei top job europei l’apporto dell’Italia è quantomeno considerato.
Il faccia a faccia di governo
Si parlerà anche di questo, sempre domani nel vertice a tre a Palazzo Chigi. Un vertice che Conte ritiene necessario in quanto la definizione della linea politica del governo, fermo restando le auspicabili intese, passa sempre dal presidente del Consiglio, ragionano fonti di maggioranza. Ed è una linea che dovrà essere concordata anche rispetto al negoziato con Bruxelles. All’orizzonte, la possibilità di frizione tra chi, come Lega e anche M5S in queste ultime ore, apre all’opzione dei mini-Bot e chi, invece come il titolare del Mef Giovanni Tria e lo stesso premier, ha più di un dubbio su questa soluzione. Dubbi che, ragionano a Palazzo Chigi, non influiranno sul negoziato che Conte ha in mente di mettere in campo con l’Ue per evitare la manovra estiva. Un negoziato duro, dove la cifra sarà quella del dialogo, non di un arretramento di posizioni.
Il possibile rimpasto
La settimana prossima sarà decisiva anche per la futura squadra di governo. Un rimpasto, sebbene ufficialmente né la Lega né il M5S lo ammettano, resta nell’aria. Due i ministeri a rischio individuati in questi giorni: quello delle Infrastrutture, retto da Danilo Toninelli e quello della Sanità, guidato da Giulia Grillo. “Se la Lega vuole un rimpasto a suo favore ce lo chieda e ne ragioniamo”, spiegano fonti del M5S.