Rischio climatico: la comunicazione locale convince

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Adattamento climatico
Adattamento climatico

Una ricerca del Centro sulla Sostenibilità della Stockholm School of Economics ha confermato una tesi fondamentale per la gestione della crisi climatica: parlare di un pericolo in termini personali e geograficamente vicini aumenta la propensione delle persone a collaborare. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behaviour, ha aperto la strada a strategie di persuasione a basso costo per incrementare la resilienza delle comunità.

L’efficacia della parola è cruciale nel campo dell’adattamento. Sebbene molti disastri legati al clima non siano interamente evitabili, è possibile prepararsi per affrontarli in modo efficace. Questo tema è stato centrale anche nelle recenti conferenze sul clima, dove si è discusso di come finanziare politiche strutturali, specialmente nelle nazioni più vulnerabili. Tuttavia, non tutti gli interventi devono essere necessariamente complessi o costosi; a volte, una piccola variazione nel modo di trasmettere un’informazione può generare risultati significativi.

Per verificare questa ipotesi, gli scienziati hanno condotto un esperimento su circa 13.000 proprietari di abitazioni in Australia, residenti in aree ad alto rischio di incendi. L’obiettivo era coinvolgerli in un piano per migliorare la sicurezza delle loro case. Il team di ricerca ha inviato loro delle email per incoraggiarli ad adottare comportamenti protettivi, come la rimozione di materiali infiammabili dal perimetro delle proprietà o la pulizia regolare delle grondaie dai detriti.

I risultati sono stati netti. I cittadini che hanno ricevuto email “localizzate”, in cui veniva menzionato esplicitamente il nome del loro quartiere, hanno mostrato una probabilità doppia di cercare maggiori informazioni sulle misure di adattamento, rispetto a coloro che avevano ricevuto avvisi generici e impersonali. La semplice menzione del luogo di vita ha reso la minaccia tangibile.

Nurit Nobel, principale autrice dello studio, ha spiegato il meccanismo psicologico dietro a questo fenomeno. «Sappiamo che le minacce climatiche spesso sembrano distanti e astratte», ha affermato. «Menzionando il quartiere di residenza delle persone, la nostra comunicazione ha trasformato un rischio altrimenti diffuso e incerto in qualcosa di concreto e comprensibile».

Questo approccio si concentra sull’adattamento, un aspetto finora meno enfatizzato rispetto alla mitigazione, ovvero la riduzione delle emissioni di CO2. Mentre sono state promosse molte azioni per ridurre l’impronta di carbonio individuale, si è fatto meno per preparare la popolazione ad affrontare eventi climatici estremi già in corso, come incendi, alluvioni lampo e ondate di calore.

L’adozione di poche e mirate misure comportamentali potrebbe invece mettere in sicurezza intere comunità. Tali interventi non solo proteggerebbero le vite umane, ma permetterebbero anche a governi, singoli cittadini e compagnie di assicurazioni di risparmiare una parte dei costi astronomici legati alla ricostruzione post-disastro.

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