PARIGI – “Non ho mai visto nessuno muoversi in quel modo su un campo da tennis”. Lo disse, o meglio, lo scrisse Andrè Agassi riferendosi a un ragazzino spagnolo di cui si diceva un gran bene. Parlava di un mancino proveniente da Manacor, nelle Baleari. Da quel commento sono passati molti anni. Quel ragazzino oggi non solo è un campione ma è, a detta di molti, il più grande giocatore di sempre sulla terra rossa. Rafa Nadal ha inciso per l’undicesima volta il suo nome nell’albo d’oro del Roland Garros, battendo in finale l’austriaco Dominic Thiem, un valido esponente della cosiddetta ‘next gen’ di tennisti, uno di quelli che di Nadal e Federer dovrebbero raccogliere l’eredità. Ma non ancora.
Tre set per entrare nella leggenda
C’è ancora tanto, troppo divario. I primi due set della finale dell’Open di Parigi hanno messo subito in chiaro gli equilibri in campo. Tira forte Thiem, molto forte. Ma dall’altra parte c’è chi risponde praticamente sempre e lo spinge due metri fuori dal campo impedendogli, se non in rari casi, di mettere i piedi nel rettangolo, girate intorno alla palla e spostarsi sul diritto. Quando lo fa, l’austriaco può solo cercare le righe, altrimenti la palla torna indietro. Sempre. Dopo l’iniziale 6-4, 6-3, in apertura del terzo set l’austriaco deve fare miracoli, come risalire dallo 0-40 per conservare il turno di battuta. Un miracolo durato due giochi, ovvero fino al primo break del terzo set. Poi, sul 2-1, arriva una piccola interruzione per un fastidio alla mano, con Nadal costretto a far entrare il fisioterapista. Problema che sembrava averne compromesso la sensibilità di mano. Problema che è durato non più di un quarto d’ora.
Il più grande di sempre sulla terra rossa
Tutto in discesa per lui il terzo set, con tre match point (poi annullati) sul 5-2. Nei vantaggi uno scambio da quasi venti colpi che porta il quarto match point a Nadal, ma il lungolinea di rovescio del numero uno del mondo finisce in corridoio. Il quinto championship point arriva su un errore di Thiem che concede con un altro errore il match al 32enne. Si tratta del 17esimo slam in carriera per Nadal e dell’undicesimo sulla terra rossa di Parigi. Come lui nessuno mai e chissà per quanto ancora.