Roma, 38 arresti per associazione a delinquere. C’è anche Nicitra, ex boss della Magliana

Maxioperazione dei carabinieri nella Capitale e nelle province di Viterbo, Terni, Padova e Lecce

Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

Maxi operazione dei carabinieri della Capitale che ha portato a 38 arresti per associazione a delinquere. Tra i destinatari del provvedimento anche Salvatore Nicitra, ex boss della Banda della Magliana, già in carcere per altri reati.

L’operazione

Ha preso il via alle prime luci dell’alba grazie a un’ordinanza emessa dal gip di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia e si è estesa oltre che alla provincia di Roma, anche a quelle di Viterbo, Terni, Padova, Lecce, allargandosi oltre confine in Spagna e in Austria. Secondo gli inquirenti da parte di Nicitra ci sarebbe una vasta monopolizzazione del territorio della zona nord di Roma mediante modalità mafiose nel settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo come slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line.

Le indagini hanno permesso di scoprire 5 casi irrisolti a Primavalle alla fine degli anni ’80 e uno all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. Una situazione  che avrebbe permesso a Salvatore Nicitra di incrementare la propria egemonia criminale nelle zone di Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. “Si tratta – hanno spiegato i carabinieri – dell’omicidio di Giampiero Caddeo, del duplice omicidio di Paolino Angeli e di Roberto Belardinelli, dell’omicidio di Valentino Belardinelli e del tentato omicidio di Franco Martinelli. Salvatore Nicitra è comunque già in carcere perché arrestato nel giugno 2018 nell’indagine Hampa, in cui fu arrestato anche Franco Gambacurta.

Il sequestro

Su decreto emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Dda di Roma, riguardante beni mobili e immobili provenienti da attività illecite per un valore stimabile attorno ai 15 milioni di euro. Ovvero: 10 immobili, numerose autovetture e motocicli di grossa cilindrata, oltre a quote societarie.

Le indagini

Il provvedimento nasce da  indagini economico-patrimoniali della guardia di finanza della compagnia di Frascati, coordinate dal locale gruppo, nei confronti di un noto imprenditore condannato più volte per usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e spaccio di sostanze stupefacenti.La persona in questione pare svolgesse una vita di elevata qualità economica a dispetto di quanto invece dichiarava sistematicamente al fisco italiano. Tra i tanti cespiti assicurati al patrimonio dello stato anche una impresa edile capace di edificare diversi complessi residenziali nell’area circostante la Capitale ed una lussuosa villa con piscina, con vista sul lago di Castel Gandolfo, noto luogo per ospitare la residenza papale nei mesi estivi. 

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