ROMA – Il Gip del Tribunale di Tivoli ha emesso, su richiesta della Procura di Tivoli, misure cautelari del divieto di dimora nei confronti di 9 dipendenti dell’Ente regionale Parco Naturale dei Monti Lucretili. Sono indagati per assenteismo, insieme ad altre 21 persone, tutti dipendenti della Regione, per le quali non sono state disposte misure cautelari.
Secondo il Gip “l’attività d’indagine, davvero capillare, ha permesso di ricostruire il fenomeno, che risulta allarmante, perché non solo rappresenta una frode del soggetto pubblico ma incide anche (e, forse, soprattutto) sulla quantità e qualità dei servizi offerti in quanto quei servizi sono stati inficiati dall’assenza, di fatti, dei soggetti che avrebbero dovuto materialmente erogarli o che avrebbero dovuto garantirne la regolare e puntuale erogazione”.
In particolare gli indagati, chiarisce il gip, “hanno attestato la loro presenza fittizia sul posto di lavoro nel mentre si trovavano in tutt’altro luogo”.
Durante l’orario di lavoro alcuni dipendenti si assentavano per attività personali che nulla avevano a che fare con il servizio per effettuare le attività più disparate, quali fare shopping o andare dal parrucchiere se non addirittura per tornare a casa e rientrare sul luogo di lavoro solo per registrare l’uscita.
Le indagini, coordinate costantemente dalla Procura di Tivoli e condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Guidonia Montecelio, hanno consentito di accertare un diffuso fenomeno dell’assenteismo da parte di dipendenti dell’Ente regionale che gestisce il Parco dei Monti Lucretili, un territorio di particolare valore ambientale che insiste su 13 comuni del circondario di Tivoli, visitato quotidianamente da tantissime persone amanti della natura e ove vengono svolte periodicamente plurime interessanti attività.
La diffusione del fenomeno emerge anche dal fatto che durante le indagini il personale risultava, per la maggior parte del tempo, impiegato in regime di smart-working a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sussistente in quei mesi.
La Procura ha richiesto le 9 misure, emesse dal Gip, solo in relazione ai fatti più gravi e nei confronti dei dipendenti per i quali gli illeciti allontanamenti hanno trovato chiaro riscontro nell’analisi delle riprese video, dei servizi di osservazione, pedinamento e controllo (O.C.P.) svolti e dai quali si è proceduto ad effettuare rilievi fotografici corroboranti gli esiti investigativi.
Inoltre, sono indagati altri 21 dipendenti per i quali, pur in presenza di estremi di reato, i fatti non sono apparsi tanto gravi da richiedere una misura cautelare.
(LaPresse)