ROMA – Quattro corone di alloro deposte in altrettanti luoghi simbolo di Roma. La prima giornata da sindaco di Roberto Gualtieri parte con un omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria di Piazza Venezia. “E’ un grandissimo onore e una grandissima responsabilità” dichiara l’esponente del Pd, visibilmente emozionato con indosso la fascia tricolore. Gualtieri si concede anche ai tanti cittadini presenti, qualche applauso e un “ce la metteremo tutta” in risposta a chi gli aveva fatto notare come si fosse preso una responsabilità gravosa e che ora bisogna ‘pedalare’.
Gualtieri si sposta poi a Porta San Paolo presso la lapide in memoria dei civili e militari caduti per la difesa di Roma tra l’8 e il 10 settembre del 1943 e successivamente alle Fosse Ardeatine. L’ultimo appuntamento al Tempio Maggiore dove viene accolto dalla Presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e dal Rabbino capo, Riccardo Di Segni. Una scelta precisa quella di Gualtieri di omaggiare Caduti, martiri della Resistenza e della Shoah “perché il futuro si costruisce sempre con la memoria”.
Particolarmente partecipato l’incontro alla Sinagoga in ricordo della deportazione dei cittadini romani di religione ebraica. “Confidiamo in una collaborazione continua e costante. Sono questi i segnali che ci aspettiamo da un’amministrazione” le parole di Ruth Dureghello che ha ribadito l’impegno della comunità ebraica a voler dare il suo contributo “per i romani che da secoli non si sono mai sottratti a un impegno comune, non soltanto sui valori che ci rappresentano, ma soprattutto per una Roma che cresca e che possa essere un modello di inclusione e di umana rappresentanza per il Paese e per il mondo intero”. L’augurio finale della presidente a Gualtieri per il suo mandato è quello usato in occasione del capodanno ebraico: ‘per un nuovo inizio’.
di Andrea Capello