Covid, la Cina teme nuovi focolai: verso la vaccinazione dei bimbi. L’Ema avvia l’esame per pillola Merck

La Cina torna a temere il Covid. Proprio lì, da dove la pandemia è iniziata e dove è stata fermata con misure durissime, ora i contagi tornano a crescere.

. (AP Photo/Aaron Favila)

TORINO – La Cina torna a temere il Covid. Proprio lì, da dove la pandemia è iniziata e dove è stata fermata con misure durissime, ora i contagi tornano a crescere. Proprio a Wuhan, la città dove venne individuato per la prima volta il coronavirus, domenica è stata rinviata la maratona, a cui avrebbero dovuto prendere parte 26mila runner, mentre lunedì la stessa decisione è stata presa per la competizione che avrebbe dovuto svolgersi a Pechino. Finora la Cina ha segnalato più di 133 casi in 11 province, tutti sono stati collegati alla variante Delta altamente trasmissibile. Numeri bassi, certo, ma che spingono comunque la Cina ha prendere provvedimenti nel timore di nuovi focolai. La provincia nordoccidentale di Gansu, fortemente dipendente dal turismo, ha chiuso tutti i suoi siti turistici dopo aver riscontrato nuovi casi.

E, oltre alle chiusure, la Cina corre ai ripari anche con la vaccinazione. Inizieranno, infatti, ad essere inoculati anche i bambini dai 3 agli 11 anni. Il Paese già a giugno aveva approvato due vaccini – Sinopharm e Sinovac – per i bambini dai 3 ai 17 anni, ma ha vaccinato solo quelli dai 12 anni in su. Insomma, ancora una politica di tolleranza zero nei confronti della pandemia, ancora di più in vista delle Olimpiadi invernali che si terranno a Pechino a febbraio 2022. Il Cio ha già annunciato le sue linee guida contro il Covid, che mirano a ridurre le interazioni non necessarie con un sistema a circuito chiuso. Grazie a questo, i partecipanti ai Giochi potranno entrare in Cina senza essere sottoposti a una quarantena obbligatoria di 21 giorni, a condizione che siano completamente vaccinati. Saranno inoltre messi in atto protocollo di tracciamento rigorosi e sarà obbligatorio l’uso della mascherina.

Intanto, anche il resto del mondo continua a registrare un aumento dei casi. Dalla Russia, che metterà in campo misure di semi lockdown da fine mese, fino all’Olanda, che annuncerà probabilmente domani nuove restrizioni. Buone notizie, però, arrivano dal versante vaccini. Moderna infatti ha comunicato dati positivi dallo studio del suo vaccino sui bambini dal 6 ai 12 anni, che mostrerebbe una robusta risposta anticorpale dopo due dosi. Moderna prevede di presentare questi dati alla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e ad altri regolatori globali a breve. Allo stesso tempo, l’Ema ha avviato una revisione continua del medicinale antivirale orale Molnupiravir della Mrerck sharp & Dohme che, se approvato, sarebbe il primo trattamento per il Covid-19 nell’Unione europea.

LaPresse

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