Roma, 8 mar. (LaPresse) – La procura di Roma apre un fascicolo in relazione al pessimo stato dell’asfalto delle strade capitoline dopo il maltempo delle ultime settimane. L’indagine, al momento senza indagati né ipotesi di reato, arriva dopo vari esposti presentati da associazioni dei consumatori, e all’indomani del ‘piano Marshall’ per le strade annunciato dal Campidoglio. Intanto buche e voragini capitoline diventano star dei social dove oltre alle polemiche impazzano hashtag come #cinebuche e #Karabuche e altre fotografie e meme divertenti. Nell’ultimo mese, neve e ghiaccio hanno danneggiato strade che già non erano in condizioni ottimali. A peggiorare la situazione la pioggia che, fatta eccezione per oggi, imperversa su Roma da giorni rendendo faticosi gli interventi di manutenzione e bloccando il traffico sulle principali arterie.
A oggi sono decine le strade chiuse per danni all’asfalto o lavori in corso, mentre il Codacons annuncia una ‘valanga’ di cause risarcitorie contro il Campidoglio. “Abbiamo istituito una task force di avvocati, medici, ingegneri e fisioterapisti che avrà il compito di fornire assistenza a 360 gradi ai cittadini danneggiati da buche e voragini – sostiene il presidente Carlo Rienzi -. La situazione a Roma è gravissima al punto che la città sembra uscita da un bombardamento, e si stanno moltiplicando i casi di incidenti e problemi ad auto e scooter provocati dallo stato dissestato dell’asfalto”. Prosegue da parte del Comune il monitoraggio delle strade, dal centro alle periferie, per programmare gli interventi di manutenzione. Ma le polemiche non si placano: “Più che un Piano Marshall per le buche a Roma serve un corso per il M5S su gare e appalti”, attaccano in Assemblea capitolina le consigliere del Partito Democratico Valeria Baglio, Ilaria Piccolo e Giulia Tempesta. “Anche di fronte a problemi di ordinaria amministrazione questa giunta è al palo – proseguono -. Dopo due anni nessuna gara per strade e alberature. Questa è la triste realtà. E questo il motivo per cui tante voragini rimangono come sono. La richiesta di un monitoraggio ai municipi appare come il vecchio adagio ‘Facite ammuina’, un prendere tempo vergognoso dopo due anni di governo”.