ROMA – “Qui nessuno ha regalato case ai rom. Il piano rom non ha nulla a che vedere con l’assegnazione delle case popolari. Le assegnazioni si fanno in base a una graduatoria e solo chi è in lista può accederne. In poco più di due anni siamo riusciti a sbloccare più di mille nuove assegnazioni, togliendole ai ricchi furbetti che occupavano illegalmente queste abitazioni”.Così Virginia Raggi ai microfoni di Radio Radio risponde a Giorgia Meloni che aveva twittato ‘Da Movimento 5 Stelle a Nomadi 5 Stelle’, in riferimento a un articolo pubblicato sul Messaggero secondo cui il Comune di Roma avrebbe deciso di risolvere il problema dei Campi rom assegnando loro delle case popolari.
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“Ricordo che grazie all’articolo 3 della Costituzione, i diritti vengono garantiti a chi ha determinati requisiti, indipendentemente dall’etnia. Quella vergognosa pagina vissuta durante la seconda guerra mondiale non vogliamo riviverla. Roma è stata dichiarata medaglia d’oro al valor militare per la resistenza ed è antifascista. Nessuno provi a dire che qui si discrimina in base all’etnia”.
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Lei ha parlato della solita Destra razzista. Vuol dire che lei si è sentita colpita da vicino? “Assolutamente sì. La nostra linea è quella del superamento del campo rom grazie alle linee guida europee. I rom accettano dei patti e rispettano dei doveri per avere dei diritti, ma non hanno accesso alle case popolari. Chi ha diritto entra in graduatoria. E’ importante non fare confusione, sennò la gente non capisce. Diciamo che un giornalista può aver fatto un errore in buona fede, ma non bisogna sfruttare questo per diffamare. Stia attenta la Meloni, non vorrei querelarla per diffamazione. Il nostro piano rom è stato anche approvato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha respinto un ricorso infondato fatto contro la chiusura di un campo. Già abbiamo chiuso un campo, azione mai fatta prima. Ora stiamo lavorando sul superamento di due campi che sono la Barbuta e la Monachina e poi interverremo a Castel romano, sul campo di Via Lombroso e Via Salviati. Il nostro piano va avanti riconoscendo legalità, diritti e doveri”.
(LaPresse)