Roma, truffa e riciclaggio da 7 mln: indagato un imprenditore e altri 3

Roma, 21 mar. (LaPresse) – I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip nei confronti di quattro persone. Secondo chi indaga, l’immobiliarista di origini siciliane F.C., sfruttando la sua posizione di amministratore di fatto di due importanti società, avrebbe messo in atto una truffa con il concorso di altre tre persone, riciclandone i proventi in attività economiche. L’attenzione investigativa degli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria si è concentrata sulla compravendita di un immobile di pregio, conclusa raggirando la proprietaria, indotta a sottoscrivere un contratto preliminare e alcuni fogli in bianco che hanno determinato, senza il versamento di alcuna somma, il passaggio della proprietà a favore degli indagati. Tuttavia, come si legge nel dispositivo, l’operazione immobiliare “rappresentava in realtà solo un tassello di un’operazione illegale più ampia”. Infatti, dopo pochissimo tempo, l’immobile è stato conferito al patrimonio di una delle società riconducibili a F.C. per un importo di circa 7 milioni (quasi il doppio del suo valore di mercato), in modo da ottenere i requisiti per l’iscrizione all’albo dei soggetti autorizzati alla riscossione dei tributi locali, istituito presso il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Inoltre l’imprenditore avrebbe poi venduto la società, perpetrando così un’ulteriore truffa ai danni dell’impresa acquirente e lucrando, osserva il giudice, “l’ingente e certamente illecito profitto” costituito dal valore “del capitale sociale formalmente (solo formalmente) pari a 7.000.000 euro”. Il gip nel qualificare il curriculum di F.C. cita “procedimenti e condanne riportate per reati come false comunicazioni sociali, simulazione di reato, truffa, associazione per delinquere, falsità varie e trasferimento fraudolento di valori”. Oggetto del sequestro preventivo sono i beni nella disponibilità degli indagati (risorse finanziarie e immobili) fino alla concorrenza della somma di quasi 7 milioni di euro.

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