Ruby ter, Tribunale Milano: “Perizia su Berlusconi a garanzia dell’imputato”

"Il quesito posto" dai giudici della settima sezione penale ai periti a cui è stato assegnato il compito di accertare le condizioni di salute di Silvio Berlusconi "fa riferimento esclusivamente all'accertamento della condizione di salute della parte intestata, tali da permettere una attiva partecipazione al processo 'così come definita dalla più recente giurisprudenza di legittimità sul punto, vale a dire non limitata alla mera partecipazione fisica dell'imputato all'udienza'"

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

MILANO – “Il quesito posto” dai giudici della settima sezione penale ai periti a cui è stato assegnato il compito di accertare le condizioni di salute di Silvio Berlusconi “fa riferimento esclusivamente all’accertamento della condizione di salute della parte intestata, tali da permettere una attiva partecipazione al processo ‘così come definita dalla più recente giurisprudenza di legittimità sul punto, vale a dire non limitata alla mera partecipazione fisica dell’imputato all’udienza’”. Lo comunica in una nota il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, in relazione alla “notizia e ai commenti apparsi circa il provvedimento” adottato lo scorso 15 settembre dai giudici del processo Ruby ter, in cui il leader di Forza Italia è imputato per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza con altre 28 persone. Il Cavaliere è accusato di aver pagato diversi testimoni, tra cui alcune ragazze ospiti fisse alle sue feste, per tacere su quello che accadeva alle “cene eleganti”.

La perizia, affidata al professor Roberto Zoia, direttore dell’Istituto di Medicina legale dell’Università Statale di Milano, affiancato dalla psichiatra Ilaria Rossetto e dal cardiologo Andrea Finzi, riguardava anche “l’insussistenza di eventuale ostacolo alla effettiva ‘articolazione di una linea difensiva e di confronto con gli esiti dibattimentali’ e ‘l’eventuale irreversibilità dell’impedimento'” di Berlusconi. Sul quesito della perizia medico-legale disposta dai giudici di Milano sulle condizioni di salute del Cavaliere “si evidenzia, che come risulta da verbale d’udienza, né la difesa, né il pm hanno proposto osservazioni”, chiarisce il presidente Bichi.

La reazione dell’ex premier, però, è arrivata con 24 ore di ritardo. Con una dichiarazione depositata al presidente del collegio, Marco Tremolada, ha fatto sapere che la decisione dei giudici di Milano del caso Ruby ter di sottoporlo a una “illimitata perizia psichiatrica” era “lesiva della sua storia e della sua onorabilità”, oltre che un “evidente pregiudizio nei suoi confronti”. “La decisione di sottopormi a perizia non solo medico-legale e cardiologica – rincara la dose – ma anche psichiatrica appare al di fuori di ogni logica e del tutto incongrua rispetto alla mia storia e al mio presente”.

Berlusconi spiega quindi di “non poter accettare questa decisione”, sostenendo che “si proceda in sua assenza alla celebrazione di un processo”, che “neppure sarebbe dovuto iniziare”.

Adesso spetterà ai giudici fissare una nuova udienza, più ravvicinata rispetto alla data del 17 novembre individuata per dare modo ai periti di completare la loro relazione, nella quale verrà sentito come testimone il ragionier Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia del Cavaliere.

LaPresse

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