NAPOLI – Potrebbe sembrare un gesto innocente, ma ha conseguenze dannose per l’ecosistema marino. Chi non ha mai raccolto conchiglie, sassolini e sabbia dai litorali per farne il proprio personale souvenir delle vacanze? Molti non sanno che portare via dal mare conchiglie, sabbia e sassi è illegale. A stabilirlo sono il codice della navigazione e diverse norme regionali e locali, regole che bisognerebbe preventivamente conoscere prima di andare in vacanza. Nel dettaglio quando portiamo via dalla spiaggia sabbia e conchiglie rispondiamo non solo di furto, ma di furto aggravato trattandosi di “cosa destinata alla pubblica utilità” esposta alla pubblica fede. Il prelievo del materiale naturale lede, attraverso il danno idrogeologico all’arenile, la pubblica utilità o la fruibilità dei lidi marini.
LE REGOLE
Per impedire l’impoverimento naturale delle spiagge c’è l’articolo 1162 del Codice della Navigazione sulla “estrazione abusiva di arena o altri materiali”, che stabilisce che “chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00”. Fanno parte del demanio marittimo il lido, la spiaggia, i porti, le rade, le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell’anno comunicano liberamente col mare, i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo. Ne consegue che i beni del demanio marittimo sono di proprietà dello Stato, pertanto è vietato portare via materiali naturali.
I COMUNI
Prelevare la sabbia, le conchiglie, i legnetti o altri elementi naturali dalle spiagge significa portare via una componente fondamentale di quell’habitat, sconvolgere un ciclo naturale unico e preciso dal quale dipendono innumerevoli specie vegetali e animali. Le piante poi in spiaggia sono preziose e assolvono a compiti molto importanti come trattenere la sabbia e proteggere dall’erosione costiera. A causa dell’erosione molte spiagge sono attualmente minacciate, e se a ciò aggiungiamo il turismo irresponsabile molte di queste, soprattutto quelle più rare come le spiagge rosa, bianche o nere, potrebbero sparire per sempre. In Italia diversi i comuni che hanno deciso di attivare la soluzione del numero chiuso o che hanno istituito un ticket di ingresso per limitare gli accessi agli arenili, sia per tutelare l’ambiente, sia per far fronte ai costi di gestione.
IL CASO BUDELLI
Budelli è un’isola appartenente all’arcipelago di La Maddalena, situata all’estremo nord della Sardegna presso le Bocche di Bonifacio. Fa parte, assieme alle altre isole, del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Budelli è considerata una delle più belle isole del Mediterraneo per la sua famosa spiaggia rosa, che deve il suo colore tipico e il nome ai frammenti sminuzzati di un microrganismo chiamato Miniacina miniacea. La spiaggia rosa di Budelli, purtroppo, non è al momento visitabile. Negli anni la sua sabbia è stata depredata dai turisti, e il Parco della Maddalena l’ha ora chiusa al pubblico, con la speranza che ritorni alla sua antica bellezza nel tempo. Ormai da molti anni l’unico modo per vederla è attraverso una gita in barca all’Arcipelago della Maddalena.
AIUTIAMO GLI ANIMALI
Quando andiamo al mare entriamo nella casa di migliaia di organismi preziosi per la salute dell’ecosistema. Rispettare la fauna in spiaggia è importantissimo. Quando spostiamo gli animali in un secchiello o all’aria aperta stravolgiamo gli equilibri dei loro habitat naturali, fino a comprometterne la sopravvivenza (anche se poi li rilasciamo nel mare). Per noi è un gioco, per loro una tortura. Insegniamo anche ai bambini a rispettare l’ecosistema marino: con gli animali non si scherza.