MILANO – “Salario minimo e contratto nazionale per i lavoratori dell’audiovisivo sono alcuni degli obiettivi che vogliamo realizzare, a tutela dei lavoratori del comparto dello spettacolo. Con particolare attenzione alla parità di trattamento economico tra uomini e donne spesso impegnati in lavori saltuari, precari e malpagati”. Lo dichiara Paolo Lattanzio, portavoce del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Cultura della Camera, a margine di un incontro con Luigi Di Fiore e Giacinto Palmarini, rappresentanti del gruppo ‘Facciamo la Conta-attrici e attori per i diritti’.
Pari opportunità per attori e attrici, si ipotizza l’introduzione del salario minimo
“Questo gruppo – spiega Lattanzio – nasce nel 2015 e riunisce attrici e attori professionisti che si sono fatti portavoce nei confronti delle istituzioni delle richieste di tutela della professione dell’attore e della sua centralità nel mondo dello spettacolo”. Il settore dello spettacolo “è in continua evoluzione e, spesso, i diritti di chi lavora in questo ambito sono trascurati o messi in secondo piano. Per questa ragione, in commissione Cultura, abbiamo approvato un’indagine conoscitiva sui lavoratori dello spettacolo. Con l’obiettivo di approfondire le condizioni attuali di migliaia di lavoratori”, sottolinea.
L’obiettivo è garantire il rispetto della dignità e della professionalità
“Nell’incontro di oggi ho manifestato il nostro pieno appoggio alle problematiche che da tempo caratterizzano la condizione di molti attori e attrici che lavorano nel quadro della produzione di fiction e film. Evidenziando particolarmente il bisogno di definire un Contratto nazionale per i lavoratori del settore dell’audiovisivo che sia rispettoso della dignità e della professionalità di cui attori e attrici sono portatori. È inoltre urgente la necessità di stabilire un salario minimo per questi lavoratori. Considerando parametro essenziale la parità di trattamento economico per uomo e donna”, prosegue Lattanzio.
Valorizzare e tutelare il lavoro degli attori
“È necessario iniziare a ripensare ad un nuovo modello di valorizzazione e tutela del lavoro degli attori. L’intento è quello di ridare dignità a tutte le professionalità artistiche. Ed evitare che diventino fanalino di coda nel più ampio panorama europeo”, conclude poi il portavoce del Movimento 5 Stelle.
(LaPresse)