Pd, Bersani (LeU): “Il nemico è la destra. Penso a una sinistra plurale”

L'ex segretario dei dem non si è recato alle urne per votare il successore di Renzi

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Pierluigi Bersani

ROMA – Per l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani, ora in LeU, l’elezione di Nicola Zingaretti alla segreteria del suo partito rappresenta un “messaggio” lanciato dagli elettori che vogliono “superare questa fase, lasciarsela alle spalle, capire che è la destra il nostro avversario, e cercare di mettere assieme un popolo che cerca unità e vuole essere rappresentato”.

L’ex segretario del Pd non ha votato

A votare “io non sono andato per rispetto”, ha aggiunto Bersani, ospite di ‘Carta Bianca’ su Rai 3. Secondo il deputato, ai seggi del Pd “è andato anche qualcuno che si era avvicinato ai 5Stelle e ora si è riavvicinato” al Pd.

I nuovi orizzonti del Pd

Bersani, riferendosi alle passate elezioni in Sardegna, ha sottolineato che “il Pd prende l’11-13%, mentre Zedda prende il 30: quindi, con spirito di servizio, spero che il Pd si faccia promotore di una ricostruzione del campo”.

L’obiettivo di Bersani è la costruzione di una sinistra plurale aperta al dialogo

“Penso a come ricostruire una sinistra plurale di governo che possa anche dialogare con la sinistra radicale”. Così il deputato di Leu, Pier Luigi Bersani, a ‘Cartabianca’, su Rai3. “C’è un mondo largo, plurale, civico, ambientale di sinistra sociale che si è rotto, disperso – aggiunge -, quello che posso fare è tentare di ricostruirlo. Noi rischiamo di tenere la destra per 20 anni”.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome