Landini sul salario minimo: “Il governo ne parla ma non rinnova i contratti”

Le dichiarazioni del segretario generale della Cgil sul discorso occupazione

Foto Donato Fasano - LaPresse in foto Maurizio Landini

MATERA “Ci sarebbe bisogno di politiche pubbliche adeguate, che richiedono l’abbandono di visioni parziali, di corporativismi istituzionali. Occorrerebbe un piano nazionale della cultura, della ricerca, dell’innovazione. Da decenni questo paese ne è privo”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini. Parlando a Matera durante l’iniziativa ‘La nostra Europa la cultura, il lavoro, la cultura del lavoro’ organizzata da Cgil, Cisl e Uil.

Più investimenti in cultura e innovazione

“E proprio nel campo della cultura e dell’innovazione non si può agire soltanto dal lato dell’offerta. Insistendo quindi con la politica degli incentivi a pioggia o lasciando libero spazio alle sponsorizzazioni – ha aggiunto – C’è bisogno di attivare una domanda pubblica della quale la cultura e la ricerca possono esserne una componente fondamentale”.

Salario minimo, i contratti della Pa

“Per ora siamo dunque al paradosso che mentre il governo parla di leggi sul salario minimo non sono ancora state stanziate le risorse. Per rinnovare tutti i contratti nazionali del settore pubblico”. Così il segretario generale Cgil Maurizio Landini, parlando a Matera durante l’iniziativa ‘La nostra Europa la cultura, il lavoro, la cultura del lavoro’ organizzata da Cgil, Cisl e Uil.

L’analisi di Landini

“Basta infatti guardare cosa sta accadendo nel settore del lavoro pubblico. Veniamo da anni di blocco della contrattazione Nazionale e decentrata, di blocco del turnover e di nuove assunzioni”, ha aggiunto. “Ciò con l’idea di contenere i costi e risparmiare risorse. Una scelta che si è rivelata sbagliata e poco lungimirante”.

(LaPresse)

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