Saldi invernali, ecco le regole ‘verdi’

Abbandona la fast fashion, evita acquisti in Rete e attenzione ai materiali. Compra poco e di qualità: scegli capi ‘evergreen’ come una camicia bianca o un maglione capaci di resistere alle mode

E’ partita la stagione dei saldi invernali, ed è caccia alle offerte per accaparrarsi i prodotti finalmente a un prezzo inferiore a quello di mercato. Le vendite di fine stagione con prezzi scontati di capi di abbigliamento ed accessori solitamente avvengono in due periodi dell’anno: a inizio gennaio dopo le feste natalizie per l’abbigliamento invernale ed i primi di luglio per quello estivo. La possibilità di comprare capi di abbigliamento che pochi giorni prima possono costare anche il doppio crea un’enorme adesione dei consumatori. In Italia la prima normativa di riferimento risale al 1980 con una legge che imponeva precise indicazioni nei confronti dei commercianti che volevano effettuare tali tipi di vendita promozionale. Adesso è il Codice del consumo a regolamentare la materia: le regole principali sono l’obbligo di esporre il prezzo prima e dopo lo sconto e lo sconto indicato in percentuale, la divisione netta delle merci a saldo da quelle non scontate e la possibilità di cambio in garanzia dei capi difettosi.

Quando pensiamo alle svendite siamo attirati dal risparmio in termini economici, e non pensiamo alle conseguenze che gli acquisti possono avere sul nostro pianeta in termini di inquinamento. Ecco alcuni consigli da seguire per partecipare ai saldi in maniera ecologica.

No al superfluo

Prima di comprare dovremmo chiederci se quel prodotto ci serve davvero. Comprare con le offerte spesso ci induce ad acquistare cose che non useremo mai, destinate a finire nella pattumiera senza essere mai state adoperate. La logica ambientalista impone l’abbandono del superfluo e il no categorico all’accumulo. L’etica green è infatti attenta ai materiali e vieta gli acquisti compulsivi. Quindi saldi e offerte speciali sono del tutto contrari allo spirito ambientalista. Le offerte e i saldi inoltre favoriscono il mondo della fast fashion: acquistare tanto a poco prezzo, e dopo una stagione al massimo gettare via e acquistare ancora, invece di prendersi cura, riparare e far durare. I materiali non sono dei migliori, principalmente sintetici e derivati dal petrolio, la cui produzione avviene su larga scala con costi ambientali drammatici. Per questa ragione sarebbe meglio fare acquisti più ragionati, concentrandosi sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Shopping online

Da non trascurare l’impronta ambientale dello shopping online che con il Covid ha registrato una vera e propria esplosione. Comprare online significa produrre emissioni importanti, in quanto il trasporto delle merci in Italia avviene principalmente su gomma, e anche i corrieri che consegnano a domicilio i pacchi viaggiano su 4 ruote. Insomma smog e polveri sottili che avveleneranno gli ecosistemi. Altro dettaglio per nulla trascurabile è dato dall’inquinamento che deriva dal materiale utilizzato per il confezionamento dei prodotti. Tonnellate e tonnellate di carta, cartone e plastica finiscono nel ciclo della spazzatura dopo aver semplicemente custodito la merce durante il viaggio verso la nostra abitazione. Uno spreco che pagherà il nostro pianeta già in affanno.

I consigli ‘verdi’

Per prima cosa cerchiamo di comprare pochi indumenti di qualità. Facciamo attenzione al cartellino, leggiamo la composizione e compriamo materiali ecologici evitando materiali sintetici che inquinano e sono destinati a durare poco nel tempo. La seconda regola è orientare i nostri acquisti su indumenti in grado di superare le mode del periodo: una camicia bianca in cotone, un paio di pantaloni neri, un cappotto o un maglione in lana o cachemire sono capi in grado di superare le mode del periodo e resistere nell’armadio per anni. La terza regola è preferire il negozio sotto casa, e non rivolgersi ai punti vendita del fast fashion. In questo modo aiuteremo i piccoli commercianti che sono già in crisi economica per la pandemia a sopravvivere e, inoltre, eviteremo di inquinare utilizzando mezzi di trasporto per arrivare nei grandi centri commerciali.

Beatrice Spiga

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