MILANO – Nei primi cinque mesi dell’anno Salini Impregilo mette a segno il suo record di ordini acquisiti, toccando quota 5 miliardi di euro. Di cui 500 milioni riferiti a progetti in corso di finalizzazione. Tra i principali progetti aggiudicati in questa prima parte del 2019 figura il Lotto 2 dell’Autostrada D3 in Repubblica Ceca, del valore di 225 milioni di euro. Che vedrà l’azienda al lavoro in joint venture con il partner slovacco Doprastav.
I nuovi progetti di Salini Impregilo
Oltre alla sezione Apice-Hirpinia della Ferrovia Alta Capacità Napoli-Bari, da 608 milioni di euro. Alla quale Salini Impregilo lavorerà come leader con il 60% di un consorzio di cui fa parte anche Astaldi. Ma anche il nuovo ‘Orient Express’ ad alta velocità, che attraverserà la parte europea della Turchia, tra Istanbul e la frontiera con la Bulgaria. Progetto, quest’ultimo, da 530 milioni di euro.
Un mega contratto da 5 miliardi di dollari
Rilievo particolare lo merita poi l’acquisizione del mega contratto da 5,1 miliardi di dollari australiani per l’impianto idroelettrico di Snowy 2.0. Rispetto al quale l’azienda svolge il ruolo di capogruppo della joint-venture Future Generation con una quota maggioritaria combinata del 65%. Con la sua aggiudicazione, infatti, l’Australia diventa uno dei principali paesi di sviluppo del business per il gruppo, con crescita del relativo backlog dall’1,5% a circa il 12% del totale.
Gruppo in crescita e attività commerciali per 45 miliardi
Mentre per quanto riguarda la controllata Lane Construction si segnala la realizzazione del bacino Caloosahatchee in Florida, per un valore di 524 milioni di dollari. Nel complesso, evidenzia ancora Salini Impregilo, il profilo geografico dei progetti acquisiti “continua a confermare la strategia commerciale di consolidamento del portafoglio ordini del gruppo nei mercati con un basso profilo di rischio”. La pipeline delle attività commerciali risulta superiore ai 45 miliardi di euro. Il Nord America fa la parte del leone col 25%, seguito dal Medio Oriente al 20% e l’Europa al 15%.
(AWE/LaPresse/di Marco Valsecchi)