Facebook limita i ‘live’ dopo Christchurch: misure contro il terrorismo sul web

Nel documento, le imprese parlano di attuare meccanismi di segnalazione e di algoritmi specifici, nonché della chiusura di account

PARIGI – I giganti del web accolgono il cosiddetto ‘appello di Christuchurch’ e si impegnano per lottare contro i contenuti online terroristici e violenti. A due mesi dall’attacco del 15 marzo in Nuova Zelanda, in cui il killer di estrema destra uccise 51 persone in due moschee trasmettendo il massacro in diretta Facebook, il social network di Mark Zuckerberg limita l’accesso ai live streaming. Per impedire la condivisione di video violenti come accaduto nella strage di Christchurch.

I giganti del web contro il terrorismo

Ma non solo. Nell’ambito di un forum organizzato a Parigi, 26 Paesi e giganti di internet hanno siglato la ‘Christchurch Call’ – promossa da Emmanuel Macron e dalla premier neozelandese Jacinda Ardern – promettendo di collaborare per “misure trasparenti e specifiche” contro l’estremismo online. In pratica, l’impegno è a evitare che vengano scaricati e diffusi contenuti violenti, anche tramite il loro “ritiro immediato e permanente”.

Anche Facebook ha aderito al piano

I giganti tech firmatari vanno da Facebook (con le sue WhatsApp e Instagram) a Google e YouTube, da Microsoft a Twitter. Fra gli Stati, invece, non hanno aderito gli Usa, anche se la maggior parte dei colossi di internet sono americani. “Nonostante gli Stati Uniti non siano attualmente nella condizione di unirsi all’endorsement, continuiamo a sostenere gli obiettivi complessivi contenuti” nella cosiddetta ‘Christchurch Call’, ha fatto sapere la Casa Bianca.

Le misure sono condivise con i maggiori leader di governo

Ad approvare l’appello di Christchurch, invece, una ventina di altri capi di Stato e di governo, come la premier britannica Theresa May o il re Abdallah di Giordania. La Farnesina su Twitter ha annunciato che l’Italia sostiene la Christchurch call. E resta “pienamente impegnata per combattere terrorismo ed estremismo violento e garantire che internet sia libero, aperto e sicuro”. Fra i presenti al forum di Parigi anche il premier canadese Justin Trudeau, la premier norvegese Erna Solberg e l’irlandese Leo Varadkar.

L’obiettivo è evitare episodi simili al massacro di Christchurch

Fra gli assenti invece anche Zuckerberg, che era però stato ricevuto da Macron venerdì. Nel caso del massacro di Christchurch, il live è stato trasmesso per 17 minuti prima che venisse rimosso. L’obiettivo è evitare che qualcosa del genere si possa ripetere. Nel documento, le imprese parlano di attuare meccanismi di segnalazione e di algoritmi specifici, nonché della chiusura di account.

(LaPresse/AFP)

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