ROMA – Un ritorno all’antico che sembra non dispiacere affatto. Arriva infatti dal ministro della Salute Giulia Grillo la proposta di reintrodurre la figura del medico scolastico. Un ‘titolare’ per ogni istituto, questa l’idea ancora embrionale, a partire da quello dell’infanzia.
Scuola, potrebbe tornare il medico scolastico
“È una figura che è esistita in passato con un ruolo diverso, ma aiutava moltissimo la sanità pubblica. Oggi abbiamo una serie di problematiche come le patologie psichiche, il bullismo, le dipendenze (dai telefonini) e sarebbe molto utile”, dice la titolare di Lungotevere Ripa a margine della conferenza ‘L’Inps e la tutela assistenziale dei minori’ a Roma. Resta da capire la fattibilità economica, anche se il progetto sarebbe da inserire già in una legge quadro sull’infanzia “a cui stiamo lavorando”.
L’idea della ministra Grillo
L’idea “va strutturata in base ai periodi di vita del bambino, il tema è la presa in carico delle fasce fragili”, rilancia Grillo, spiegando come il medico scolastico 2.0 potrebbe aiutare i giovani e dare consigli. Una forma di supporto anche per il genitore, incapace a volte di scoprire da solo “se il bambino ha qualche problema”.
L’ok di Bussetti e dei medici
L’idea trova subito un riscontro positivo all’interno del governo. “Sarebbe una gran bella cosa, abbiamo già iniziato con delle attività in Calabria”, è il plauso del ministro all’Istruzione e vicino alla Lega Marco Bussetti. Cosa ne pensano i medici? Da parte della Federazione nazionale degli ordini degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri la proposta targata Grillo è positiva.
I vantaggi della proposta
“Reintrodurre il medico scolastico potrebbe avere una sua utilità – spiega il presidente Fnomceo Filippo Anelli -. Questa figura potrebbe occuparsi di educazione alla salute, di informazione sulle vaccinazioni, in particolare quella sull’hpv e di prevenzione delle dipendenze”. Tra l’altro, in passato il medico a scuola si occupava anche di vaccini: una figura old style per risolvere un problema mai così attuale.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)
