Milano – Una scelta inaspettata a senza precedenti. Il ministero della Salute ha revocato la nomina dei 30 componenti non di diritto del Consiglio superiore di sanità (Css), organo tecnico-consultivo del dicastero.
Prosegue lo ‘spoil system’ a Lungotevere Ripa, dopo la sostituzione di Melazzini all’Aifa
In questo risiko potrebbe inserirsi anche la poltrona di Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
La lettera di interruzione mandato è giunta due anni prima della scandenza naturale del Css che si è insediato con decreto della Lorenzin il dicembre dello scorso anno.
A capo del Consiglio Roberta Siliquini, ordinario di Igiene all’Università di Torino nonché ormai ex presidente del Gruppo che su twitter, con grande fair play ha scritto: “Colgo l’occasione per ribadire il mio sincero ringraziamento a straordinari colleghi ed eccellenti scienziati che si sono prestati don dedizione, rigore, competenza e indipendenza scientifica al servizio del Paese“.
Fonti interne riferiscono di una grande “sorpresa” e “rammarico”da parte degli esperti
In sei mesi nessuno di loro ha mai incontrato la ministra. Ecco perché, si riferisce, la decisione, nonostante sia nelle prerogative della ministra, era del tutto inattesa.
Ma Giulia Grillo, comunicando la scelta, ha parlato di “necessità di cambiamento” sulla scia del governno giallo-verde. Ha sottolineato di aver deciso “di aprire le porte ad altre personalità meritevoli” e “di dare spazio al nuovo”.
La responsabile della Salute si è detta anche sicura che alcuni componenti del Css “possano essere nuovamente nominati, di certo non i vertici, che devono avere la fiducia e la piena sintonia con il ministro in carica”.
Fra i trenta membri del Consiglio revocati ci sono scienziati e personalità di spicco della comunità scientifica, come Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano.