Salvini contro Conte: “Regista di un governo monocolore Pd. La Lega promette ostruzionismo”

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

ROMA – Il premier incaricato dice che è inappropriato definirlo un 5Stelle? E’ perché ormai si è ‘arruolato’ nelle truppe del Pd. O almeno così la pensa Matteo Salvini, che tratta Giuseppe Conte come il principale bersaglio dei suoi attacchi. Dopo aver visto il presidente del Consiglio che, alla Festa del Fatto Quotidiano, ha cercato di allontanare l’idea di essere un esponente pentastellato, Salvini ha attaccato a testa bassa: “Da avvocato del popolo è diventato avvocato della casta, che tristezza. “Cosa non si fa per la poltrona, che pena..”.

L’accusa

Il leader della Lega sostiene che Conte abbia “scaricato i 5Stelle e abbracciato con entusiasmo il suo Pd”. In effetti il premier, in passato, ha votato per il centrosinistra. Ma proprio alla Festa del Fatto spiega di non averlo fatto alle politiche del 2018, quando era candidato M5S come ministro per la Pubblica amministrazione.

La richiesta del voto

Il Carroccio continua a sperare nelle urne, tanto che i capigruppo alla Camera e al Senato ribadiscono la richiesta al presidente Sergio Mattarella di “scegliere la via delle elezioni”, evitando quello che viene bollato come un “governo truffa”.

E Salvini, dopo le tappe a Conselve (Padova) e Pinzolo (Trentino), chiude il weekend alla festa della Lega di Alzano Lombardo (Bergamo). L’incessante macchina dei suoi social macina a pieni giri. Su Facebook vengono pubblicate foto del premier accanto alla cancelliera Angela Merkel, ritratta sorridente anche assieme a Matteo Renzi (“Ma non potranno ridere per sempre”, è il commento). Scorrono poi scene della vita quotidiana del Capitano: in bicicletta, o in cerca di funghi “mentre gli altri vanno a caccia di poltrone”, scrive ironicamente.

La questione migranti

La questione migratoria viene tenuta sempre in cima all’agenda. Da una parte Salvini, ancora in carica come ministro dell’Interno, blocca l’arrivo della ‘Alan Kurdi’, che fa rotta verso Malta. D’altra parte, dem e pentastellati vengono sfidati a “riaprire i porti”.

Gli intenti

Sul fronte parlamentare, si promette battaglia a Montecitorio e soprattutto a Palazzo Madama, dove i numeri sono risicati e la vita dei giallo-rossi sarà difficile. Il vicepresidente del Senato per la Lega, Roberto Calderoli, grande esperto di regolamenti e procedure, promette di disseminare una serie di trappole sul percorso dell’esecutivo giallo-rosso. “Sotterrerò questo governo con milionate di emendamenti”, è la minaccia.

di Matteo Bosco Bortolaso

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