ROMA – Ha preso il via oggi il percorso che porterà la giunta per le immunità del Senato a decidere sul caso Salvini-Diciotti. Molto probabilmente l’epilogo della vicenda si avrà il prossimo 21 febbraio, ma non è ancora chiaro quante sedute e convocazioni saranno organizzate.
Le parole del presidente Gasparri sul caso Salvini-Diciotti
“Torneremo a riunirci appena possibile – ha detto il presidente della Giunta Maurizio Gasparri – dopo la seduta d’aula del Senato sul tema della ricevibilità di questi documenti che qualcuno ha sollevato”.
Il riferimento è agli allegati firmati dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Di Maio e Toninelli che hanno accompagnato la memoria difensiva di Matteo Salvini. Possibile, dunque, una nuova riunione in serata per discutere della ricevibilità degli allegati stessi.
Quel che fino ad oggi è emerso è la linea tutt’altro che comune all’interno del Movimento 5 Stelle dove non è esclusa una decisione difforme tra i senatori. Il premier Giuseppe Conte ha detto di aver condiviso le decisioni prese da Matteo Salvini sul blocco della nave nell’agosto scorso e che lo stesso vice avrebbe solo attuato l’indirizzo di politica interazione di cui lui si è definito “responsabile”.
La posizione dei pentastellati
Sulla stessa lunghezza d’onda i documenti firmati da Di Maio e Toninelli sulla cui ammissibilità si pronuncerà la giunta.
Per l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, invece, i due testi sarebbero “irricevibili” e, in caso contrario, bisognerebbe “rimandare tutto al tribunale dei ministri”. Per quel che riguarda i pentastellati si è espresso il ministro Luigi Di Maio: “Il Movimento cinque stelle – ha detto – è sempre stato contro qualsiasi tipo di immunità ma questa è una autorizzazione su un caso specifico che coinvolge tutto il Governo. La scelta è stata presa tutta insieme”. Una decisione corale, dunque, e non frammentaria: “Bisognerà capire non se Salvini è colpevole o innocente ma se l’ho fatto nell’interesse del Paese. Da quindici giorni, intanto, non ci sono più navi Ong davanti le coste libiche”.