MILANO – La Lega assicura che non chiederà la carta di identità giovedì prossimo all’ingresso del Paladozza di Bologna. Dove prenderà il via la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna con la candidata governatrice Lucia Borgonzoni. Parola del capitano Matteo Salvini che, dal ‘November Porc’ di Polesine Parmense, promette che “ci saranno anche gli ex rossi, gli operai che scelgono la Lega, perché al loro fianco ci siamo noi”.
Salvini contro il Pd
E’ la replica del leader leghista al Pd e a chi lo accusa di usare le “truppe cammellate” chiamando alle armi per il voto emiliano i militanti dalla Lombardia. Salvini lascia che “gli altri si dedichino all’insulto e alla polemica, noi costruiamo una Emilia Romagna diversa, più sana, più sicura”. E mentre Stefano Vaccari della segreteria nazionale dem lo attacca imputandogli di chiedere il “supporto massimo delle altre regioni”, ovvero “il soccorso delle truppe cammellate”, l’ex ministro dell’Interno si mostra sicuro e aspetta tanta gente giovedì sera a Bologna all’evento dal titolo ‘Basta Pd. L’Emilia-Romagna è di tutti’.
La replica dei dem
L’affondo del deputato Pd Andrea Romano però arriva puntualissimo. “È chiaro anche che la Lega ha capito che con i cittadini emiliano romagnoli non riesce a riempire spalti e piazze. Noi staremo con i cittadini della regione per proseguire con il buon governo, lo sviluppo, la solidarietà”. Vaccari rincara la dose contro la Lega che “ricorre ai figuranti sapendo di non poter contare, in Emilia Romagna, di riempire un palazzetto con gli slogan di odio di Salvini”.
Emilia Romagna al voto
Alzano il livello dello scontro le parole del leader leghista sulla candidabilità di militanti dell’estrema destra. “Se Forza Nuova e CasaPound partecipano alle elezioni, vuol dire che rispettano la legge e la Costituzione. Sono fuorilegge?”. E Borgonzoni, il cavallo su cui Salvini ha puntato nella corsa alla conquista della ancora rossa Emilia Romagna, annuncia “avrò liste che vanno a prendere un tessuto molto più largo della destra che storicamente noi immaginiamo quando ne parliamo”.
Dopo le polemiche a Salvini da Gianni Cuperlo, presidente della Fondazione Pd, poi arriva (non richiesto) “un consiglio soltanto”: “se passa da Piazza Maggiore si fermi un istante sotto le immagini del Sacrario di Piazza Nettuno. Vedrà i volti di chi ha sacrificato tutto per consentirle di tenere il suo libero comizio. E magari capirà meglio la grandezza e civiltà di una terra che non va espugnata ma rispettata”.
(LaPresse/di Laura Carcano)