ROMA – Continua l’occupazione in solitaria del Carroccio in Parlamento. Matteo Salvini e i parlamentari leghisti dopo aver trascorso tra gli scranni la notte tra mercoledì e giovedì, rimarranno in Aula anche questa notte, a oltranza. “Dormiremo in quest’aula per portare le voci degli italiani, lo faremo fino a quando non ci saranno risposte”, dice l’ex ministro dell’Interno rivolgendosi a Giuseppe Conte, seduto ai banchi del Governo.
La protesta leghista spacca il centrodestra
Il no di Silvio Berlusconi è elegante, ma fermo. “Noi operiamo in maniera diversa, conosciamo metodi e linguaggio diversi dai nostri alleati”. Il Cav ricorda anche le posizioni “differenti” tra Forza Italia e Lega e FdI nei confronti dell’Europa. “Non capisco perché dobbiamo dire di no a 37 miliardi di euro del Mes a un tasso bassissimo. Dire no al Mes solo per allontanarci dall’Europa”, ribadisce.
Anche Giorgia Meloni, che pure la pensa come Salvini sul Mes, decide di non seguire il leader del Carroccio sull’occupazione del Parlamento. Quanto alla mancata unità del centrodestra, però, prova a sdrammatizzare: “Secondo vari commentatori la protesta di Matteo Salvini sarebbe nata più per fermare me che Conte. Da giorni, per qualunque cosa faccia uno dei partiti del centrodestra, si fanno paginate esaltando divisioni e retroscena di ogni genere. Non sanno più che inventarsi per provare a dividerci. Ma non è possibile”.
La leader FdI ricorda le critiche comuni al Governo le “proposte concrete e compatibili se non, in alcuni casi, sovrapponibili”. “Non capisco dove sia la divisione se ciascun partito in base alla propria sensibilità, al proprio stile e alla propria fantasia promuove proteste e iniziative”, taglia corto, programmando poi una riunione con i sindaci e i governatori della coalizione.
Alle crepe – piccole o grandi che siano – interne al centrodestra, guarda anche la maggioranza, Ai giallorossi non è sfuggito “l’atteggiamento di responsabilità” adottato da FI in questa fase di emergenza. L’idea di sostituire i turbolenti renziani con alcuni ‘responsabili’ azzurri, che già aveva fatto capolino nei corridoi dei Palazzi della politica prima dell’esplosione della pandemia, torna adesso nel novero delle possibilità. “Fantapolitica”, glissano i più. Ma la fase due ancora deve iniziare. E sarà lunga. (LaPresse)