Salvini: “Pace fiscale per debiti fino a 500mila euro”. Il Pd attacca: “Super condono”

Il vicepremier alza la soglia: la quota massima era fissata a 100.000

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse 06-07-2018 - Roma Politica Viminale. Conferenza stampa su "Operazione spiagge sicure". Nella foto Matteo Salvini Photo Vincenzo Livieri - LaPresse 06-07-2018 - Rome Politics Viminale. Press conference on Safe beaches operations. In the picture Matteo Salvini

ROMA (LaPresse) – La ‘pace fiscale’ riguarderà tutti i debiti “fino a 500mila euro” e sarà un intervento “a saldo e stralcio” non solo su interessi e sanzioni ma anche “sul capitale”. Nonostante i continui annunci sul tema rischino di ‘ingolosire’ i contribuenti in attesa di uno sconto e diminuire il gettito fiscale per lo stato, Matteo Salvini torna sull’argomento e alza ancora una volta l’asticella, promettendo “un intervento a gamba tesa” sui debiti con lo Stato.

In cosa consiste la pace fiscale, lo spiega Matteo Salvini

Se, infatti, fino a qualche giorno fa, era stato lo stesso ministro dell’Interno a fissare la quota massima a 100mila euro, è oggi lo stesso Salvini a rivedere al rialzo la soglia. “La ‘pace fiscale’ non sarà una rottamazione – aggiunge il vicepremier – La pace fiscale che voglio portare fino in fondo è quella di milioni di italiani costretti a vivere da fantasmi che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi gli è andata male e si portano dietro cartella che non pagheranno mai”.

“Se hai un debito di ottantamila euro – è l’esempio – non è che se te ne chiedo settanta, tu rateizzati e me li dai, se te ne chiedo il 15%, invece, io Stato incasso quello che non avrei mai incassato e tu torni a lavorare e a pagarci le tasse sopra”.

L’accordo tra i due vicepremier

La nuova fuga in avanti di Salvini non viene commentata dai colleghi di Governo. Il M5S, infatti, sa che il suo elettorato mal digerisce una misura che possa ricordare un ‘condono’ e favorire i grandi evasori fiscali.

“Il Movimento cinque stelle non è disponibile a votare nessun condono – aveva messo in chiaro alcuni giorni fa Luigi Di MaioSe stiamo parlando di pace fiscale, di saldo e stralcio, siamo d’accordo. Se invece parliamo di condoni non siamo assolutamente d’accordo perché abbiamo già visto per anni i governi di Renzi e altri fare degli scudi fiscali che hanno fatto solo da deterrenti a comportarsi bene e hanno fatto sempre pensare che in questo paese una via d’uscita all’evasione ci potesse essere”.

Gli attacchi del Pd di Renzi e Martina

È proprio Renzi, però, ad attaccare il Governo. “Prometti il condono. La gente ti crede: applausi e sondaggi su. Poi ti fermi. Gli onesti si indignano. Chi può non paga in attesa di capire cosa convenga fare. Gli incassi dello Stato crollano. Purtroppo è una storia vera Hanno fatto un pasticcio e l’hanno chiamato #PaceFiscale”, attacca su Twitter l’ex premier.

“Salvini sponsor del super condono fino a 500mila euro per gli evasori fiscali. Di Maio tace. I contribuenti onesti subiscono #ladridifuturo”, gli fa eco il segretario dem Maurizio Martina.

Anche Raffaele Cantone boccia la misura

A bocciare la misura è anche Raffaele Cantone. Il presidente Anac si dice “assolutamente contrario” alla pace fiscale. “I condoni, per una serie di ragioni – spiega – finiscono per fare più danni che vantaggi. E deprimono l’idea del ‘chi paga le tasse fa la sua parte’. Dobbiamo creare le condizioni per un rispetto generalizzato per la legalità e non consentire a chi si trova nell’illegalità di trovare una scappatoia. I condoni in questo senso sono un incentivo a non comportarsi correttamente. Pur cambiando le parole, l’Italia sta continuando su questa strada che non fa bene alle finanze pubbliche”.

di Nadia Pietrafitta

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