E’ un braccio di ferro: finché Matteo Salvini e Luigi Di Maio si limiteranno ai botta e risposta affidati a social ed agenzie di stampa, il governo penta-leghista andrà avanti ‘liscio’, senza problemi. Ma quando arriverà il momento di affrontare i nodi finora rimandati, l’esecutivo rischia di implodere.
Ieri il leader leghista è stato chiaro: se continuiamo a bisticciare si va a casa. Non lo dice esplicitamente, ma sa che i risultati elettorali delle Europe hanno dato nuova forza al Carroccio. Gli equilibri, è inutile negarlo, si sono invertiti ed hanno messo Salvini in una posizione di assoluta tranquillità e consapevolezza della propria forza a punto tale da far silurare il sottosegretario Rixi, condannato per le presunte spese pazze in Liguria, senza batter ciglio.
E quella sicurezza ha spinto il leghista subito a presentare il conto: vuole Flat Tax e poi probabilmente toccherà alla Tav. Per ora il capo del governo ha frenato: “Un progetto a palazzo Chigi no è ancora arrivato”. Ma a breve arriverà e allora sarà di nuovo un tira e molla con l’Europa, con Tria e con i grillini.