Matteo Salvini, dopo il deludente risultato delle Amministrative, punta i piedi col Governo: “Mettiamo per iscritto il ‘no’ all’aumento delle tasse. Nel programma di governo non c’è. Io mi fido di Draghi oggi ma tra un anno chi ci sarà? Di lui mi fido, di altri no. Se viene un Monti? Con quella delega in bianco uno può aumentare le tasse e qualcuno mi direbbe, Salvini ma tu c’eri? Aumentare le tasse non è un problema per la Lega, ma per le associazioni, l’edilizia”.
Le rassicurazioni
Il leader della Lega poi rassicura e chiede chiarezza: “Non approvo un documento, dice Draghi, che ci dice che si paga di più tra due anni. Nel documento votato nel Cdm da altri non ci sono passaggi definiti su Irap, su rottamazione saldo e stralcio”. E sull’aggiornamento del catasto ha spiegato: “L’80% degli italiani ha una casa, se Draghi mi dice non aumento le tasse, mettiamolo per iscritto”.
Le riaperture
E sulle riaperture delle discoteche Salvini ha poi aggiunto: “Al Consiglio dei ministri di oggi proporremo idee europeiste su un piano sostanziale di riaperture. Il Cts propone il 35%? Noi chiediamo almeno il doppio della capienza: se chiedi il green pass allora dai lavoro, sennò siamo alla follia”. E sulla perenne fine della Lega paventata più volte dai media, ha concluso: “Sono titoli che leggo da anni, per tanti giornali la Lega è morta da anni, Salvini prende schiaffi da anni, ma noi siamo ancora qui”.