MOGADISCIO – Non c’è pace per la Somalia e per i suoi cittadini. Anche quest’oggi, le cronache raccontano di un sabato di sangue, dolore e disperazione. Un nuovo attentato ha scosso la capitale Mogadiscio, provocando vittime sul cui bilancio sono ancora in corso le verifiche della autorità locali.
Dramma a Mogadiscio (Somalia), due autobombe fatte esplodere a pochi passi dal palazzo presidenziale. Bilancio provvisorio di 7 vittime
Due autobombe sono infatti esplose in un’area centrale della città, a pochi passi dal palazzo presidenziale. Gli attacchi non sono avvenuti simultaneamente, ma a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. Il bilancio provvisorio parla di 7 vittime, ma sono decine le persone rimaste ferite nelle due esplosioni. Alcune sono in condizioni gravi. L’attacco non è stato ancora rivendicato. Ma in Somalia, scene di questo tipo si sono ripetute fin troppo frequentemente negli ultimi mesi. Il forte sospetto è che dietro l’ennesimo attentato alla popolazione civile ci sia il gruppo terroristico islamista di al Shabaab, attivo da diversi in anni nel Paese.
Due mesi di attentati che portano al firma dei terroristi di al Shabaab
Come detto, quello degli attentati utilizzando autobomba pare essere diventata una triste consuetudine. Solo due settimane fa, il 7 dicembre, Mogadiscio fu teatro di un’altra esplosione. In quel caso rimasero uccisi nove militari. Poche ore dopo arrivò la rivendicazione da parte da al Shabaab. Il 26 novembre, invece, una macchina venne fatta esplodere vicino ad un santuario. Non contenti, gli uomini di al Shabaab iniziarono a sparare sulla folla. In totale furono 10 le vittime, tra il leader religioso del tempio e alcuni suoi studenti. Una giornata nera fu quella del 10 novembre. A Mogadiscio saltarono per aria quattro macchine e con loro le vite di 22 civili. Non ebbe conseguenze drammatiche, invece, l’esplosione che avvenne il primo ottobre a pochi passi da un mezzo militare italiano.