Sanità. Liste d’attesa da ridurre, due mesi persi

Ciampi: "Rischia l’ennesimo scaricabarile fra De Luca e i manager"

NAPOLI – C’è qualcosa che non va nell’abbattimento delle liste di attesa per la sanità. E a notarlo non sono solo sindacati di categoria e opposizioni, ma lo stesso presidente Vincenzo De Luca. Intervenendo sulla situazione del settore, il governatore ha ammesso che le liste d’attesa “per alcuni interventi sono troppo lunghe e dobbiamo intervenire per ridurle. Per questo motivo ho fissato un incontro con i direttori delle Asl”. Eppure, oltre due mesi fa, il 4 agosto scorso, la giunta guidata da De Luca aveva annunciato l’approvazione il Piano regionale di recupero delle liste d’attesa, con il quale sono state destinate risorse finanziarie per potenziare l’offerta di prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale ai cittadini campani che durante il 2020, a causa della pandemia, non hanno usufruito di servizi sanitari. “Sono stati impartiti indirizzi operativi puntuali – si legge nella nota diffusa per l’occasione – alle aziende sanitarie, chiamate a predisporre piani di azione specifici”.

Nell’ambito del Piano, peraltro, è stato previsto anche il coinvolgimento delle strutture sanitarie private accreditate e sono stati destinati 72 milioni di euro per finanziare budget integrativi per prestazioni di specialistica ambulatoriale (come laboratori di analisi, radiologia, cardiologia, centri diabete) che “consentiranno il superamento di criticità nell’erogazione delle prestazioni”. Ma se c’è bisogno di convocare i manager delle Asl, evidentemente la macchina non si è messa in moto. “Una delle caratteristiche di De Luca – commenta il consigliere regionale Vincenzo Ciampi (5 Stelle), componente della commissione Sanità – è quella di fare annunci trionfalistici. Nella fattispecie qualcosa non sta funzionando. E non vorrei che si trattasse dell’ennesimo scaricabarile tra governatore e direttori generali. Direttori generali – ricorda l’esponente di opposizione – nominati da De Luca”.

“Quello delle liste di attesa – nota da parte sua Lorenzo Medici, segretario regionale della Cisl funzione pubblica – è uno degli argomenti sui quali ci battiamo da sempre. Le attività ordinarie sono in ginocchio e le attese insopportabili. Abbiamo chiesto chiarezza, finora senza esito, sui fondi destinati dal Governo per la riduzione delle attese. Non è dato sapere in qual misura siano stati erogati i fondi del Governo e se siano stati spesi per il loro scopo”. La contrazione delle attività sanitarie significa, ricorda Medici, “morti aggiuntive che si potrebbero evitare. Intanto, De Luca chiede di riaprire i pronto soccorso come quello del Loreto Mare, cosa che chiedevamo da sempre. Nella nota in questione, però, non si dice dove prendere il personale necessario. Il presidente della Regione ha detto che per rinnovare i contratti ai precari reclutati per l’emergenza Covid la spesa deve essere coperta dal Governo: una condizione inconcepibile”.

In questi giorni il Fiaso, organismo che riunisce le Asl in Italia e il cui responsabile per la Campania è il dirigente della Napoli 2 Nord Antonio D’Amore, ha fatto presente che i precari reclutati sono decisivi vi e chiesto di stabilizzarli tutti. “La stessa richiesta – ricorda l’esponente della Cisl – è stata avanzata dall’Ordine dei medici: l’esperienza fatta nel periodo di emergenza Covid non va dispersa”.

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