Sanremo, Baglioni dirottatore artistico: “Voglio un Festival d’avanguardia”

Claudio Baglioni lo ammette: non capisce cosa significa la 'classica canzone sanremese'

Claudio Baglioni a Sanremo
Foto Guberti/Rasero/LaPresse

SANREMO (Chiara Troiano – Imperia) (LaPresse) – Sanremo, Baglioni dirottatore artistico: “Voglio un Festival d’avanguardia”. Claudio Baglioni lo ammette: non capisce cosa significa la ‘classica canzone sanremese’. E, in effetti, guardando le sue scelte il merito al cast del Festival di febbraio si capisce che è proprio così. Nel suo Sanremo c’è di tutto, dal rock alla trap, passando da rap, pop, indie e tradizione. Almeno sulla carta. Non potendo ancora sentire i brani, ci si deve basare solo suoi nomi. Ma tanto basta per definire la prossima, la 69esima, la competizione più coraggiosa di sempre. Perché, come dice Baglioni, non è più un ‘dittatore’, bensì un ‘dirottatore’ artistico. Prende la barca, la fa salpare, senza sapere esattamente dove arriverà: “La portiamo da un’altra parte per vedere come è fatto questo altro luogo”. Si va verso un posto sconosciuto. Ed è una sensazione bellissima, per una delle istituzioni italiane.

A fare un excursus sui brani in gara è lo stesso Baglioni, che li ha ascoltati e scelti. “Ci sono molte canzoni dedicate all’idea dell’essere figli, padri, ci sono nonni raccontati. L’esigenza comune è quella di rivolgersi al proprio passato e futuro. Forse perché ci sono vaghezza del presente, disagio e confusione. Lo si riscontra in molti pezzi. Nek e Renga, per esempio, portano la sensazione di una generazione incerta su ciò che è. Così come Achille Lauro. I giovani nel loro tempo ancora non ci sono entrati”. Ma poi, aggiunge, ci sono “proposte estremamente sofisticate”, la “grande vitalità” di Ex Otago e Negrita, la “tradizione” di Anna Tatangelo e una “nuova Arisa, molto curiosa e eccentrica”. E, ovviamente, tanto altro ancora. “La 69esima edizione, nel numero – precisa Claudio -, dà l’idea del ribaltamento. Mi piace pensare di potere, alla fine, considerare questo viaggio come un percorso interessante”.

Un lungo e laborioso tragitto per arrivare alla composizione del cast (quasi come la Finanziaria, fanno notare a Baglioni. “Sì, ma forse faremo meno danni”, risponde). Tanto da avere lasciato fuori qualche collega: “Alcuni mi hanno chiesto di tornare, però a volte è la proposta a non essere più vitale. Dobbiamo rendercene conto noi che abbiamo fatto tanto e spesso non abbiamo più niente da dire”. Il tutto per costruire un Festival “di avanguardia, non di retroguardia”.

E se la compagine musicale è al completo, si sa ancora pochissimo di ospiti e presentatori. Il direttore artistico stesso non è ancora certo di esserci (ma difficile pensare alla sua assenza). Conferma i contatti in corso con Claudio Bisio, Vanessa Incontrada, Gianni Morandi e Virginia Raffaele. Inoltre, ci sarà sicuramente la coppia Baudo-Rovazzi, che ha ben funzionato durante ‘Sanremo Giovani’. “Però dobbiamo cominciare a contare – scherza -se no dovremo le fare selezioni pure per i presentatori perché saranno più di 24”. Difficilmente ci saranno superospiti internazionali, se non nel solco tracciato l’anno scorso di stranieri all’Ariston per omaggiare l’Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome