CAGLIARI – Cinque anni e sei mesi di carcere per tentata concussione, ovvero per i presunti abusi edilizi nella sua villa al mare, commessi secondo gli inquirenti nel periodo in cui era vicepresidente del consiglio regionale. È la condanna inflitta al consigliere regionale dell’Udc Antonello Peru. Per gli altri reati sono stati assolti tutti gli altri imputati accusati a vario titolo di abuso d’ufficio (prescritto), falsità ideologica e materiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento perché il fatto non sussiste. Lo scorso novembre il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 7 anni per il consigliere, parlando di “carica pubblica utilizzata per fini privati”. Peru dovrà ora lasciare il consiglio regionale per 18 mesi, in base alla legge Severino che prevede la sospensione dalla carica pubblica anche in caso di condanna di primo grado. Al suo posto entrerà l’algherese Marco Tedde di Forza Italia, stesso partito con cui fu eletto Peru nel 2019 per poi passare all’Udc e poi a Cambiamo di Toti.
Fu un vicino di casa a segnalare che la villa di Marritza dell’onorevole, ora dissequestrata dal giudice, era stata demolita e interamente ricostruita, nonostante si trovasse in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico perché nella fascia dei 300 metri dal mare. Dopo l’esposto, secondo l’accusa, Peru contattò l’allora comandante della polizia municipale, Enrico Cabras, anche lui a processo ma assolto. Secondo i giudici, Peru avrebbe provato a costringerlo a mettersi a sua disposizione, minacciandolo di fargli perdere il posto per non aver rispettato le indicazioni ricevute dalla compagna di Peru, l’architetto Alessandra Piras, nella relazione sugli abusi edilizi.
(LaPresse)