NAPOLI – La politica del doppio forno messa in atto da Matteo Salvini, che al governo è in squadra con i 5 Stelle e sui territori alleato di Fdi e Forza Italia, crea malumori, ma non rotture tra le forze di centrodestra. Uniti si vince, e questo sembra bastare almeno per ora. Il futuro è da scrivere, anche in Europa dove berlusconiani, salviniani e meloniani giocano ognuno una propria partita. A parlarne con ‘Cronache’ è il senatore di Fi Carlo Sarro.
Onorevole il centrodestra unito vince, ma Salvini continua a dire che non tradirà l’accordo con il M5S. Ha senso continuare a far parte di una coalizione valida solo sui territori?
“La formula è sicuramente vincente come dimostrano i risultati di tutte quante le ultime consultazioni e come sicuramente confermeranno anche i risultati della Sardegna. D’altra parte noi come Forza Italia non abbiamo nulla da rimproverarci perché ci siamo presentati agli elettori con un programma e quel programma è lo stesso che pure Salvini ha presentato agli elettori e per il quale è stato votato. Il vero contratto da rispettare è quello con noi e con gli italiani che hanno votato centrodestra, risultata maggioranza nel Paese lo scorso 4 marzo, e non quello con i 5 Stelle”.
Al di là della coerenza, stando ai sondaggi la Lega è il primo partito di centrodestra mentre Forza Italia fatica a superare il 10% come mai? Cosa non sta funzionando?
“La Lega sicuramente ha intercettato i bisogni veri della gente, quello della sicurezza, del contenimento dell’immigrazione clandestina, una domanda di maggiore controllo e anche tranquillità da parte dei cittadini e lo ha saputo fare. Ha saputo interpretare bene questi sentimenti dell’opinione pubblica. Ma i dati economici, che poi rappresentano il vero banco di prova per tutte le forze politiche, sono impietosi. Abbiamo una recessione ormai conclamata, abbiamo un crollo della produzione industriale, abbiamo la perdita di posizioni sul piano internazionale e quindi il recupero che sta facendo Forza Italia nei sondaggi è dovuto proprio alla credibilità. Al di là degli slogan e delle parole contano i numeri e risultati e, sicuramente, da questo punto di vista la figura di Berlusconi e l’azione politica di Forza Italia vengono di giorno in giorno rivalutate”.
Manca poco per le europee, a che punto siete con le liste e su cosa giocherete la campagna elettorale?
“La nostra campagna elettorale per le Europee sarà centrata sull’essere protagonisti in Europa come lo siamo stati in passato, quando il presidente Berlusconi era al governo del Paese con un riconoscimento internazionale che nessun capo di governo italiano ha mai avuto dalla Russia, agli Stati Uniti, all’Europa. Oggi abbiamo una crisi quasi diplomatica con la Francia, abbiamo l’ isolamento in Europa, abbiamo una scarsissima credibilità internazionale e quindi penso che c’è bisogno di recuperare l’affidabilità. L’affidabilità non è solo un problema di immagine, ma ha delle ricadute economiche molto serie, importanti e quindi è giusto ed è necessario che quest’azione politica venga compiuta da chi come Berlusconi ha saputo stare sulla scena internazionale a pieno titolo con indubbi benefici per l’Italia”.
Se ci fosse il sorpasso della Lega in Europa e al Sud cosa succederebbe?
“Non so se ci sarà o meno il sorpasso della Lega, quello che conta è che Forza Italia riconfermi una sua posizione centrale nel panorama politico, che il centrodestra comunque raccolga ancora una volta la maggioranza dei consensi. Poi conteranno naturalmente le persone che questa azione politica dovranno interpretare e rappresentare. Sono certo che Fi saprà svolgere benissimo il suo ruolo. Per quanto riguarda la Lega al Sud è chiaro che si sta estendendo, ma non so questo fenomeno quanto potrà durare e soprattutto con che tipo di aspettative si sta estendendo al Sud e con che tipo di personale politico”.
Pensa che Fi possa e debba essere un argine in Europa e al Sud alla Lega e ai populisti?
“Forza Italia è una forza di matrice liberale ancorata saldamente ai valori europei delle democrazie occidentali e quindi rappresenta sicuramente un argine contro tutto ciò che è distante dalla concezione di una democrazia liberale”.
L’anno prossimo si svolgeranno le regionali. Crede che parteciperete come centrodestra unito? E il candidato governatore sarà in quota Forza Italia?
“Lo schema dell’alleanza del centrodestra è stato fino ad oggi sempre proposto in tutte le competizioni territoriali e credo che anche in Campania sarà così. Per quanto riguarda i candidati è prematuro parlarne. Credo che quello che bisogna dire chiaramente a cittadini sono le nostre proposte per tirare fuori la Campania da questa situazione disastrosa in cui si trova dopo gli anni di governo della sinistra. Dalle formiche sui pazienti degli ospedali all’assoluta mancanza del ruolo centrale della Regione nel dibattito sulle autonomie, sul regionalismo differenziato”.
Il governo gialloverde su tutti questi temi che ruolo sta giocando?
“E’ evidente, soprattutto per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, che c’è una caduta di credibilità e conseguentemente anche una caduta di consensi”.
Sarro a ‘Cronachedi’: “Salvini rispetti il vero contratto, quello con Forza Italia”
Il senatore avverte: "Fi resterà centrale nello scacchiere politico, non so quanto la Lega possa durare al Sud"