Scontri con la polizia al cantiere di Chiomonte nel 2015, condannati 16 attivisti No Tav. In 3 vengono assolti

Il Tribunale di Torino si è espresso così sugli scontri avvenuti il 28 giugno del 2015 in val di Susa tra un corteo di protesta per l'Alta Velocità in Piemonte e le forze dell'ordine.

Tav scontri attivisti
Foto LaPresse - Marco Alpozzi 28/06/2015 Susa ( Italia ) Cronaca Marcia NoTav verso il Cantiere di Chiomonte, per protestare contro il Tav e le grandi opere Nella foto: Un momento degli scontri Photo LaPresse - Marco Alpozzi June 28, 2015 Susa (Italy) News Notav march toward Chiomonte construction site In the pic: A moment of clashes

TORINO – Sedici condanne e tre assoluzioni. Si è chiuso stamattina il processo di primo grado per 19 attivisti No Tav. Il Tribunale di Torino si è espresso così sugli scontri avvenuti il 28 giugno del 2015 in val di Susa tra un corteo di protesta per l’Alta Velocità in Piemonte e le forze dell’ordine.

No Tav, 16 condanne e 3 assoluzioni per gli scontri del giugno del 2015. Uno dei legali: “Dimezzate le richieste del pm ma pene troppo alte”

Le ipotesi di reato per i 19 imputati, tra le altre, erano di resistenza aggravata e lesioni. Due attivisti sono stati condannati a 3 anni e 10 mesi di carcere, pena massima decretata quest’oggi dal giudice del Tribunale di Torino. A Nicoletta Dosio, insegnante di greco in pensione e storica attivista No Tav, sono stati inflitti un anno, 8 mesi e 10 giorni di carcere. Le pene sono state comunque più miti rispetto alle richieste formulate dall’accusa durante la requisitoria. “Le richieste del pubblico ministero sono state praticamente dimezzate ma rispetto all’entità dei fatti le condanne rimangono alte. Sicuramente faremo ricorso”, ha commentato uno dei legali dei condannati, Emanuele D’Amico. Tra il pubblico presente in aula questa mattina c’era anche Francesca Frediani, consigliera regionale del M5s in Piemonte.

Le funi alle recinzioni, il lancio di sassi e i lacrimogeni. Quella mattina di follia al cantiere di Chiomonte

La mattina del 28 giugno di tre anni fa, circa un migliaio di manifestanti partiti da Exilles riuscirono a raggiungere il cantiere dell’Alta Velocità di Chiomonte, nonostante un’ordinanza della prefettura lo vietasse espressamente. La tensione raggiunse picchi elevatissimi quando alcune persone incappucciate agganciarono delle funi alle recinzioni, con l’evidente obiettivo di abbatterle per invadere poi il cantiere. Dall’altro lato, però, c’era la polizia in tenuta antisommossa. Ne nacquero degli scontri violenti, con lancio di pietre da parte di alcuni manifestanti No Tav e la risposta coi lacrimogeni dalle forze dell’ordine. Quattro poliziotti rimasero feriti quel giorno, tra cui due per ustioni.

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