Scacco al clan Di Lauro. Fermato ex autista della Procura: “Forniva informazioni al clan”

Gli inquirenti: l’insospettabile Gennaro Rizzo, 66 anni, lavorava negli uffici giudiziari e conosce molti magistrati, sarebbe stato utilizzato per avere particolari ritenuti sensibili

NAPOLI – La Procura ricostruisce una rete di supporto al clan Di Lauro. E nell’ordinanza cautelare sottolinea il ruolo di due indagati: quello di Gennaro Rizzo, 66 anni, che lavorava come autista presso gli uffici giudiziari di Napoli. E quello di Daniele Volpicelli, 41 anni, che avrebbe fatto da autista per Vincenzo Di Lauro. Andiamo con ordine. Secondo gli inquirenti, Rizzo si sarebbe “messo a disposizione nel compiere attività illecite a servizio del clan, quale acquisizione di informazioni riservate presso gli uffici giudiziari di Napoli, dove prestava servizio quale autista giudiziario”. Non solo. Si sarebbe “offerto quale prestanome di attività attraverso sé e i suoi congiunti”. Insomma sarebbe stato a disposizione del gruppo del rione dei Fiori. I magistrati fanno riferimenti precisi e annotano una serie di conversazioni telefoniche. Ma il passaggio chiave arriva poco dopo. “Il ruolo assunto da Gennaro Rizzo all’interno della Procura della Repubblica di Napoli, gli ha consentito di fare la conoscenza di numerosi magistrati. Tale circostanza ben nota viene sfruttata nel tentativo di avere informazioni sensibili a favore del clan”. Nell’ordinanza è riportata la circostanza di un sequestro di un’auto fatto dalla guardia di finanza, per il quale sarebbero state chieste informazioni a Rizzo. Sempre nel provvedimento cautelare è scritto che Rizzo ha una conoscenza diretta di Vincenzo Di Lauro. Al quale non manca di porgere gli auguri, tramite il presunto autista Daniele Volpicelli, “oppure per il tramite di Pietro Granata e Mario Castelli”. Altro profilo tracciato nell’ordinanza è quello di Daniele Volpicelli, che avrebbe avuto il ruolo di collaboratore, autista e factotum, di Vincenzo Di Lauro.
Volpicelli è incensurato. Avrebbe avuto un ruolo secondario. Probabilmente perché Di Lauro da libero vigilato non aveva la patente per guidare e gli serviva un autista.
Volpicelli è difeso dall’avvocato Andrea Lucchetta. Mentre Vincenzo Di Lauro è rappresentato da Antonio Abet.
Le difese negli interrogatori di garanzia oggi proveranno a capovolgere il teorema della Procura.

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