MILANO – “Fondi sauditi per la Scala? Noi come ministero della Cultura siamo un ente vigilante: è in atto una verifica di alcuni aspetti. Domani se ne parlerà in cda: aspettiamo di sapere cosa ci racconterà il consiglio di amministrazione”. Così il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, a margine del suo incontro al BookPride di Milano, ha commentato la vicenda del finanziamento dell’Arabia Saudita alla Scala, già fonte di tensione nei giorni scorsi. E il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha attaccato frontalmente il sovrintendente del Teatro, Alexander Pereira: “Il suo comportamento è da licenziamento”.
Il braccio di ferro tra Fontana e Pereira
Le polemiche sono nate a fine febbraio quando dai sauditi è arrivato un finanziamento corposo al teatro milanese. Da più parti si è paventato il probabile ingresso, a questo punto, di Riyad nel cda.“Dipende di cosa stiamo parlando – ha sottolineato Bonisoli – se è un governo oppure un’azienda. Un conto è l’entrata nel consiglio di amministrazione di un soggetto saudita, altro sono i rapporti di diplomazia culturale”. Il ministro ha comunque ribadito che è “inappropriato l’ingresso di uno Stato estero” nel board della Scala.
Il ministro Bonisoli annuncia la convocazione del cda
“Il signor Alexander Pereira – è stato invece l’attacco di Fontana – non mi ha consegnato alcuna documentazione che facesse riferimento al versamento di tre milioni da lui ricevuto dai sauditi. Ne ha fatto cenno per la prima e unica volta – e quasi involontariamente (‘forse adesso dovrò rimandare indietro i soldi!’) – durante la conversazione avvenuta nel mio ufficio il pomeriggio dell’8 marzo scorso. Nonostante la sorpresa e l’irritazione, ho ritenuto di non rendere pubblica in quel momento tale informazione, per rispetto della principale istituzione musicale del Paese. E per tenere fede alla consegna del silenzio fino alla seduta del cda scaligero”.
La ‘questione saudita’ e il finanziamento del Teatro
Fontana ha rimarcato: “Mi pare che l’attuale sovrintendente della Scala confonda le tardive e superficiali informazioni che mi ha dato con un presunto consenso, né richiesto, né tantomeno dato. Una cosa di tutta questa vicenda è chiara. L’attitudine di Pereira a creare confusione per coprire la preoccupante disinvoltura con cui ha gestito la politica culturale della Scala e la sua immagine nel mondo”.
“Ancora più grave – ha concluso il presidente della Lombardia – è il fatto di aver comunque accettato dei fondi a prescindere dalle decisioni del cda e addirittura prima che questo si riunisse. In qualunque cda, a qualsiasi latitudine, questo comportamento provocherebbe il suo licenziamento”.
Pioggia di critiche anche da Forza Italia
Un attacco è arrivato anche dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Nelle prossime ore dovrebbe decidersi la vicenda dell’ingresso, nel cda della Scala di Milano, di un rappresentante dell’Arabia Saudita. Una discussione che dura ormai da alcune settimane e sulla quale ho presentato una interrogazione al ministro Bonisoli che. Ma non ci aspettavamo nulla da questo governo, non ha ancora risposto. La nostra posizione, invece, è netta e decisa: no a Riad nel cda della Scala. Non si può permettere che un Paese, che non garantisce i diritti fondamentali al proprio interno, occupi, pur versando una importante cifra nelle casse del Teatro, una poltrona prestigiosa all’interno del consiglio d’amministrazione”.
(LaPresse/di Claudio Maddaloni)