Scandalo Qatar-Ue, Metsola: “Siamo sotto attacco, non ci sarà impunità”

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola pronuncia il suo discorso durante una sessione speciale sul lobbismo lunedì 12 dicembre 2022 al Parlamento europeo a Strasburgo, nella Francia orientale. (Foto AP/Jean-Francois Badias)

“Il Parlamento europeo è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco”. E’ un discorso duro quello della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, che cerca di trattenere “la rabbia e il dolore” contro questi “nemici della democrazia, attori maligni, legati a Paesi terzi autocratici, hanno presumibilmente armato Ong, sindacati, individui, assistenti e deputati del Parlamento europeo nel tentativo di soffocare i nostri processi”. Ci sarà anche “un’indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per vedere come i nostri sistemi possano diventare ancora più impermeabili”, ha annunciato, e “un processo di riforma per vedere chi ha accesso ai nostri locali e come vengono finanziate queste organizzazioni”.

In ogni caso, “non ci sarà impunità”. Le parole di Metsola sono risuonate in un’aula in ebollizione, che ha trasformato quella che doveva essere una tranquilla sessione prenatalizia in un’arena di interventi politici infuocati. Domani mattina si riunirà la Conferenza dei presidenti per decidere la decadenza dall’incarico di vicepresidente della socialista greca Eva Kaili, arrestata in seguito all’inchiesta. La decisione, che appare scontata e che dovrà poi essere votata dall’Aula, sarebbe il secondo caso nella storia dell’Europarlamento.

Nel pomeriggio, invece, è stato inserito il dibattito sul tema e una risoluzione verrà votata giovedì. Anche l’apertura del mandato negoziale per l’esenzione dei visti con il Qatar, che doveva essere annunciato in plenaria, viene messo da parte. Tutto questo mentre nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles venivano eseguite altre perquisizioni negli uffici dei deputati, con l’obiettivo di acquisire le risorse informatiche di 10 collaboratori parlamentari.

Mercoledì si terrà l’udienza dei quattro arrestati, tra loro l’ex deputato S&D Antonio Panzeri, la cui moglie e la figlia sono state fermate dai carabinieri in esecuzione di un mandato di arresto europeo disposto dalle autorità del Belgio, a cui potrebbero essere consegnate. Intanto, il capo dell’Autorità antiriciclaggio greca ha disposto il sequestro dei beni della vicepresidente Kaili, dei suoi familiari e del suo compagno.

Di riflesso lo scandalo ha chiamato in causa anche la Commissione europea, la cui presidente Ursula von der Leyen ha espresso “massima preoccupazione” per “accuse molto serie” che minano la fiducia nelle istituzioni. Servirebbero invece “i più elevati standard di indipendenza e integrità”, per questo von der Leyen – che lo scorso marzo aveva inviato una lettera sul tema – chiede che le altre istituzioni europee – Parlamento, Consiglio, ma anche la Corte di giustizia europea o la Bce – adottino un organismo etico indipendente come ha fatto l’Esecutivo Ue.

“Da parte nostra – assicura la numero Uno di Palazzo Berlaymont – stiamo controllando il Registro per la trasparenza che abbiamo, dove sono pubblicate tutte le riunioni dei membri del collegio e dei membri dei loro gabinetti con i rappresentanti di interessi”. Da più parti, tuttavia, sono stati fatti notare gli stretti legami con il Qatar da parte del vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas.

Il sospetto che vi siano stati controlli anche nell’Esecutivo Ue e le mancate risposte di von der Leyen in conferenza stampa hanno provocato le dure reazioni dei giornalisti. Per la copresidente del gruppo de La Sinistra, Manon Aubry, “il commissario europeo greco ha moltiplicato nomine e lodi dall’emirato” e ripetuto “ostentati e ripetuti elogi nei confronti del Qatar” che “sollevano interrogativi che ogni istituzione deve spazzare via”.(LaPresse)

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