Ucraina: Meloni verso primo Consiglio europeo. A G7 ribadisce, pieno sostegno a Kiev

Smaltita l’influenza che l’ha costretta a saltare il vertice EuroMed di Alicante, Giorgia Meloni è pronta a tornare a Bruxelles. La presidente del Consiglio ai primi di novembre aveva scelto simbolicamente la culla delle istituzioni europee per la sua trasferta d’esordio da presidente del Consiglio, incontrando Roberta Metsola, Ursula von der Leyen e Charles Michel.

Mercoledì, a distanza di 40 giorni da quella missione, volerà nuovamente nella capitale belga per prendere parte al suo primo Consiglio europeo (15 e 16 dicembre) da quando ha sostituito Mario Draghi a palazzo Chigi. E proprio in vista dell’appuntamento terrà delle comunicazioni in Parlamento (domattina alla Camera, il giorno successivo al Senato) prima di volare mercoledì pomeriggio a Bruxelles per prendere parte anche all’altro appuntamento in agenda oltre al Consiglio europeo, ovvero il vertice commemorativo tra i leader degli stati membri dell’Ue e dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) organizzato per celebrare i 45 anni di relazioni diplomatiche.

L’evento fornirà all’Ue e all’Asean un forum politico in cui dimostrare l’impegno che condividono a favore dell’ordine internazionale basato su regole, il rispetto del diritto internazionale e la promozione di un multilateralismo efficace. Argomenti che torneranno sul tavolo del Consiglio europeo visto che al primo punto dell’ordine del giorno c’è il tema dell’aggressione della Russia all’Ucraina. La guerra in corso, e le sue conseguenze, sono state al centro anche del vertice virtuale che hanno tenuto nel pomeriggio i leader del G7. Vertice a cui Meloni ha partecipato videocollegandosi da palazzo Chigi evidenziando l’importanza di “rimanere uniti nel pieno sostegno, anche militare,” a Kiev per “continuare a difendere l’Ucraina”.

La premier ha ribadito anche la necessità di un “sostegno economico immediato” all’Ucraina, aggiungendo che “bisogna cominciare a pianificare la costruzione postbellica del paese”. L’Italia ovviamente è pronta a fare la sua parte restando collocata “pienamente” nel contesto internazionale, con un chiaro posizionamento euroatlantico, e rimanendo “impegnati nelle sanzioni alla Russia”. Che si intrecciano col tema energia, tanto che Meloni auspica dopo le sanzioni sul petrolio russo, un passo ulteriore: “Oggi più che mai serve uno sforzo internazionale sul gas”.

Guerra ed energia saranno argomenti che la premier affronterà anche nelle comunicazioni che renderà in Parlamento. Tra gli altri temi all’ordine del giorno del Consiglio a Bruxelles ci saranno invece sicurezza e difesa, con possibile allargamento del discorso ai flussi migratori, dossier decisamente delicato sul fronte italiano dopo il caso Ocean Viking e lo scontro con la Francia. Meloni nel secondo appuntamento della sua ‘rubrica’ social ha ribadito che non c’è “assolutamente nessun cambio di rotta” da parte dell’esecutivo.

“In Italia – le parole della premier – non si entra illegalmente. Vogliamo combattere il traffico di esseri umani, gli ingressi illegali e le morti in mare, e non vogliamo in alcun modo continuare a favorire i trafficanti di esseri umani”. È per questo che “continueremo a lavorare”, ha sottolineato, richiamando tuttavia Bruxelles perché “bisogna lavorare molto a livello europeo”.

“Il coinvolgimento dell’Europa è fondamentale – è la linea di Chigi –. Abbiamo sempre rivendicato la necessità che l’Europa si occupasse di più del fronte mediterraneo, abbiamo sempre parlato di affrontare la questione difendendo i confini esterni dell’Ue, una missione europea per bloccare le partenze. Su questo stiamo lavorando. Grazie alla posizione del governo italiano per la prima volta in Europa si fanno riunioni ed escono documenti in cui si dice che la rotta del Mediterraneo centrale è una priorità. Non era mi accaduto, e quindi si stanno facendo passi in avanti a livello europeo”. A livello nazionale, invece, ha anticipato la premier “già dalla prossima settimana stiamo lavorando per nuove norme per fermare la tratta perché su questo tema non intendiamo mollare”.(LaPresse)

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