NAPOLI – La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein porta avanti un gioco a perdere in vista delle Europee e tenta la carta di un accordo con Vincenzo De Luca alla Regionali per evitare di sprofondare ulteriormente nei consensi. La risposta alle richieste degli attivisti di far svolgere a breve il congresso campano del Pd (il cui presupposto è riaprire il tesseramento della federazione di Caserta) sembra infatti concepita apposta per far perdere ulteriori posizioni al partito: Schlein vuole aggiornarsi a dopo le elezioni per l’Europarlamento. La classica scelta suicida: alle Europee non ci sono listini bloccati, servono le preferenze. E se la segretaria continua a bloccare il congresso, viene da chiedersi chi vorrà sostenere i candidati del Pd. A rendere ancora più difficile la situazione per la segretaria è arrivato, nei giorni scorsi, il documento firmato dai consiglieri regionali e dai segretari provinciali del Pd che chiede a gran voce il congresso. Ed è difficile ignorare questo intervento. Così come è difficile per i “pontieri” lavorare a una soluzione: Stefano Bonaccini ci sta provando, ma il percorso è a ostacoli e riuscire ad aprire una trattativa sarebbe già un successo. Il flop della convention napoletana sull’autonomia differenziata, con la platea semivuota nonostante fosse stata scelta una struttura da appena 300 posti a sedere come la Fondazione Foqus ai Quartieri spagnoli, deve aver però fatto finalmente capire alla Schlein di essere isolata nel partito. La segretaria starebbe quindi tentando, come riporta anche “Dagospia”, una sortita disperata per uscire dal fortino dove si è rinchiusa da sola: cercare un’intesa con De Luca. Ci aveva già provato qualche settimana fa, con l’incontro a sorpresa chiesto da lei al governatore. Quel colloquio, però, è stato un buco nell’acqua, con “don Vincenzo” a porre come pregiudiziale lo svolgimento del congresso ed Elly a buttare il pallone in tribuna. Adesso è la segretaria a fare una proposta a De Luca: candidare il figlio deputato Piero alla presidenza della Regione. In questo modo si risolverebbe l’altro motivo di scontro con il governatore: la questione del terzo mandato, che lui vorrebbe ma Elly boicotta.
Il problema di modificare lo statuto regionale sarebbe aggirato, dato che non ci sarebbe bisogno di cambiare le norme per assicurare la continuità della dinastia De Luca.