Schiacciata da una statua, muore una bambina di 7 anni

Schiacciata da una statua, muore una bambina di 7 anni
Schiacciata da una statua, muore una bambina di 7 anni

NAPOLI – La vacanza in Germania di una coppia di avvocati napoletani si è trasformata in tragedia. La loro figlia di 7 anni è morta schiacciata da una scultura di marmo presente nel giardino dell’hotel di Monaco di Baviera in cui alloggiavano. Lavinia Trematerra è deceduta sotto gli occhi dei genitori. Il papà Michele e la madre Valentina Poggi, originaria di Roma, hanno tentato di salvare la piccola. Ma non c’è stato nulla da fare. Il peso della statua di circa 100 chili, ha premuto sull’addome della bambina così forte da spezzarle la vita. Il dramma si è consumato nella serata di venerdì, quando i due legali erano nel cortile della struttura ricettiva per un aperitivo con degli amici. Lavinia stava giocando con la figlia di un’altra coppia. Sembrava un momento di svago come gli altri. Nulla faceva presagire a un evento così nefasto. Purtroppo la tragedia era dietro l’angolo. Le indagini sono ancora in corso. Però, pare che, mentre correva per divertirsi insieme all’amichetta, la piccola di sette anni abbia sfiorato la statua. Nonostante l’imponenza, sembrerebbe che il manufatto non sia stato fissato a dovere al suolo. E’ bastata, quindi, piccola sollecitazione quasi impercettibile per rovesciarlo addosso a Lavinia sotto gli occhi attoniti dei presenti. Le urla della vittima e dell’altra minorenne hanno richiamato l’attenzione di Michele Trematerra e della sua compagna Valentina. L’avvocato si è precipitato nel tentativo di salvare la figlia. Con l’aiuto degli amici e del personale dell’hotel, ha sollevato la scultura, ma la bambina è stata liberata troppo tardi. Lavinia non è riuscita a scampare al decesso. Sulla salma è stata disposta l’autopsia. Verifiche verranno portate avanti dalla polizia tedesca anche sul perimetro del giardino dell’hotel che ospitava la famiglia napoletana. La coppia è ancora in Germania per seguire gli sviluppi dell’inchiesta. Non è esclusa la richiesta di risarcimento, ma nessuna cifra cancellerà l’orrore di venerdì sera.

I genitori Michele Trematerra e Valentina Poggi

“Un angelo è volato in cielo, la nostra vita è cambiata”

 Ieri i telefoni di Michele Trematerra e Valentina Poggi, avvocati napoletani, il cui il destino ha riservato il dolore di perdere l’unica figlia in una maniera atroce, hanno  continuato a squillare per tutta la giornata. Gli amici sono venuti a conoscenza della morte della piccola Lavinia attraverso i messaggi postati sui social dalla coppia. In un barlume di lucidità, il papà e la mamma della bambina di sette anni hanno voluto riversare in rete una piccola parte dell’immenso dolore che li ha investiti durante la vacanza a Monaco di Baviera. “Sarai per sempre il nostro angelo. L’amore della nostra vita. Riposa in pace”. Sono le parole utilizzate da Valentina Poggi. Il compagno, avvocato civilista, si è limitato a scrivere che “la nostra vita è cambiata”. Come dargli torto. Alcuni colleghi si sono offerti di raggiungerlo in Germania per assisterlo durante le indagini, ma al telefono Michele Trematerra ha assicurato di sentirsi in grado di affrontare l’iter. “La notizia della morte di Lavinia mi ha sconvolto a tal punto che non sono riuscito a dormire – ha detto Erich Grimaldi (nella foto), legale e amico di famiglia – Lavinia e mia figlia erano amiche. Sciavano insieme. Non posso credere che non potranno più farlo. Non ho ancora trovato il coraggio di raccontare l’accaduto a Ginevra”. “E’ volata in cielo una bambina solare – ha chiuso l’avvocato Grimaldi – Le volevano bene tutti. Sono sconvolto. In questo momento mi preme soltanto assicurare la mia vicina alla famiglia devastata da una tragedia immane”.

Giochi maledetti, la strage di innocenti

Il dramma vissuto in Germania da Michele Trematerra e dalla compagna Valentina Poggi ha sconvolto la città di Napoli, già provata da due tragedie con rivolti analoghi che si sono consumate nella prima metà del 2022. Il 6 aprile scorso a Casalnuovo un bambino di due anni, Antonio Cerbone, perse la vita nel cortile di casa. Il piccolo stava giocando con il suo triciclo, mentre il padre stava lavorando sul trattore. L’uomo non si accorse della presenza del figlio e lo travolse col mezzo agricolo. Vani i soccorsi, la vittima spirò sul colpo. E’ di poche settimane fa, invece, la notizia della morte di Flavio Parmendola, avvenuta all’interno di un parco acquatico di Battipaglia. Pare che il 12enne abbia prima vomitato e poi perso i sensi dopo aver utilizzato uno scivolo. Giorni dopo l’autopsia rivelò la causa del decesso. Durante il percorso per tuffarsi in piscina, il ragazzino urtò con la testa contro una delle pareti dell’attrazione. Un impatto fatale che trasformò un pomeriggio di fine luglio in un incubo.

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