Parigi (Francia), 30 mag. (LaPresse/AFP) –
Rintracciata la più antica lucertola conosciuta, una piccola creatura che viveva circa 240 milioni di anni fa quando la Terra aveva un unico continente e i dinosauri erano nuovi di zecca. Lo hanno scoperto gli scienziati mercoledì.
Le scansioni dello scheletro fossile di Megachirella wachtleri hanno rivelato che il rettile delle dimensioni di un camaleonte era un antenato delle lucertole e dei serpenti di oggi, appartenenti al gruppo degli squamati, ha scritto un team internazionale, composto anche da studiosi italiani, sulla rivista scientifica ‘Nature’.
Questa scoperta ha portato il gruppo in questione indietro nel tempo di 75 milioni di anni e sta a significare che “le lucertole hanno abitato il pianeta da almeno 240 milioni di anni fa”, ha detto ad AFP uno degli autori dello studio, Tiago Simões, dell’Università di Alberta, in Canada.
Questa scoperta, a sua volta, suggeriva che gli squamati si erano già separati da altri antichi rettili prima dell’estinzione di massa Permiano/Triassico, circa 252 milioni di anni fa, e sono sopravvissuti. Fino al 95 per cento del mondo marino e il 75 per cento della vita terrestre sulla Terra è andato perso.
Megachirella wachtleri, rinvenuta circa 20 anni fa sepolta in strati di sabbia e argilla compattati nella catena montuosa delle Dolomiti, nell’Italia nord-orientale, era stata inizialmente classificata erroneamente come una parente stretta della lucertola.
Ma Simões si è posto delle domande. “Quando ho visto per la prima volta il fossile ho capito che aveva caratteristiche importanti che potrebbero collegarlo alla prima evoluzione delle lucertole”, ha sottolineato. È iniziata così un’analisi più dettagliata del minuscolo scheletro. Studi approfonditi hanno rivelato, quindo, caratteristiche fisiche mai viste prima, inclusa la parte inferiore del fossile, incorporata nella roccia. Il team ha poi trovato un piccolo osso nella mascella inferiore di Megachirella wachtleri, unico per la famiglia degli ‘squamati’.
Michael Caldwell, coautore dello studio, ha paragonato il fossile oggetto della ricerca a “una stele di Rosetta virtuale in termini di informazioni che fornisce sull’evoluzione di serpenti e lucertole”.
Oggi ci sono 10.000 specie di squamati moderni in vita, ha aggiunto Caldwell, “eppure non abbiamo davvero capito da dove provenissero in termini di storia evolutiva”. Fino ad ora. E per Simões lo studio va oltre la storia delle lucertole: “Speriamo di attirare la curiosità e l’attenzione delle persone verso il mondo naturale e su come è cambiato da centinaia di milioni di anni”.