Barricccate, raid e scontro con le forze dell’ordine: la situazione in Cile non accenna a tranquillizzarsi. Fiamme nella notte di Santiago in un hotel internazionale e in un centro commerciale. Sono le reazioni dei protestanti agli inviti alla calma lanciati dal presidente Sebastian Pinera.
Per convincere i manifestanti a fermarsi, il capo del governo aveva annunciato la stesura di un’agenda sociale, tesa a concretizzare il prima possibile le riforme chieste dalla popolazione. Ma il provvedimento non ha placato l’ira dei cittadini. A niente, a quanto pare, è servito pure il rimpasto di governo, con il quale hanno perso la poltrona 8 ministri.
Il nuovo esecutivo sta cercando di utilizzare toni più calmi: il coprifuoco è stato annullato. La nuova portavoce, Karla Rubilar, ha criticato la protesta di ieri, andata in scena nella piazza davanti al palazzo di Governo: l’obiettivo della manifestazione, ha fatto sapere la donna, era quello di distruggere tutto. La protesta di venerdì, invece, ha rappresentato una ‘marcia’ giusta.
Ma la piazza continua: vogliono le dimissioni di Pineras e puntano il dito contro la repressione dei carabineros.