Scontri in Cile, il rimpasto di Governo e lo stop al coprifuoco non calma la piazza

Il presidente ha sostituito 8 ministri, ma la folla continua a chiedere le sue dimissioni

Demonstrators clash with riot police for a fourth straight day as part of protests against a now suspended hike in metro ticket prices (Photo by CLAUDIO REYES / AFP)

Barricccate, raid e scontro con le forze dell’ordine: la situazione in Cile non accenna a tranquillizzarsi. Fiamme nella notte di Santiago in un hotel internazionale e in un centro commerciale. Sono le reazioni dei protestanti agli inviti alla calma lanciati dal presidente Sebastian Pinera.

Per convincere i manifestanti a fermarsi, il capo del governo aveva annunciato la stesura di un’agenda sociale, tesa a concretizzare il prima possibile le riforme chieste dalla popolazione. Ma il provvedimento non ha placato l’ira dei cittadini. A niente, a quanto pare, è servito pure il rimpasto di governo, con il quale hanno perso la poltrona 8 ministri.

Il nuovo esecutivo sta cercando di utilizzare toni più calmi: il coprifuoco è stato annullato. La nuova portavoce, Karla Rubilar, ha criticato la protesta di ieri, andata in scena nella piazza davanti al palazzo di Governo: l’obiettivo della manifestazione, ha fatto sapere la donna, era quello di distruggere tutto. La protesta di venerdì, invece, ha rappresentato una ‘marcia’ giusta.

Ma la piazza continua: vogliono le dimissioni di Pineras e puntano il dito contro la repressione dei carabineros.

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