NAPOLI – Con lo scudetto conquistato dal Napoli dopo 33 anni di attesa rappresenta un business d’oro anche per i clan. Da mesi sulle bancarelle presenti sul capoluogo partenopeo e nelle città della provincia sono presenti gadget contraffatti con il logo del club di Aurelio De Laurentiis, a cui è stato arrecato un danno incalcolabile, e del tricolore. Pare che a dare il via al giro di affari siano stati i clan di Pianura, che hanno imposto ai venditori ambulanti la rete di approvvigionamento degli articoli falsi. Inoltre, chi vede materiale contraffatto deve riconoscere alle cosche una percentuale sui guadagni. E’ da gennaio che la città è imbandierata. Quasi tutti i vessilli esposti sono falsi.
Sino a quando la squadra allenata da Luciano Spalletti non avesse conquistato la matematica certezza di aver vinto lo scudetto, la società Sportiva Calcio Napoli non era in grado di rispondere ai falsari. Però, anche dopo che gli azzurri sono diventati campioni ufficialmente campioni d’Italia, il club di Aurelio De Laurentiis è costretto a fare i conti con il mercato del pezzotto. Sono già in commercio, infatti, le maglie celebrative messe in vendita dal Napoli dopo la conquista del tricolore. La t-shirt ufficiale costa 30 euro, quella falsa 15. Si tratta della maglia bianca con la banda tricolore, lo scudetto, la scritta campioni d’Italia e il numero tre alle spalle a simboleggiare la conquista del campionato italiano per la terza volta. Venne indossata dai calciatori e dallo staff dopo il pari di Udine che il 4 maggio scorso permise al Napoli di ottenere l’ultimo punto necessario per vincere matematicamente il titolo. E’ andata a ruba. Ma la comparsa sulle bancarelle della versione falsa è la dimostrazione che i clan sono sempre un passo avanti nonostante la scoperta di alcuni laboratori presenti a Napoli e provincia e i sequestri di materiale contraffatto effettuati dalle forze dell’ordine negli ultimi mesi.
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