Scuola, i sindacati: il rischio ragionato non basta. Aggiornare i protocolli sicurezza

Le perplessità e le richieste avanzate dai sindacati

Una scuola (Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse)

ROMA – “La decisione di tornare a lavorare in presenza, a partire dal 26 aprile, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, pur essendo un obiettivo condiviso, è stata assunta – come comunicato dal Presidente del Consiglio Draghi nella sua conferenza stampa di ieri – basandosi su un calcolo di ‘rischio ragionato’ che non basta a dare tranquillità e garanzie al personale e agli alunni, le cui condizioni relativamente al distanziamento sono rimaste immutate, nonostante le varianti del virus”. E’ quanto si legge in una nota firmata da Francesco Sinopoli di Flc CGIL, Maddalena Gissi di CISL Scuola, Giuseppe Turi di UIL Scuola Rua, Elvira Serafini di SNALS Confsal e Rino Di Meglio di GILDA Unams.

La linea dei sindacati

“Allora la domanda da porsi è: ‘Quali misure di sicurezza in più sono state nel frattempo approntate visto che in tutte zone di rischio, comprese arancione e gialla, debbono permanere tutte le precauzioni anticovid per scongiurare la diffusione del contagio?’. È dunque necessario – ed è bene che le autorità preposte, tutte, riflettano attentamente sul da farsi – che in questi giorni che ci separano dalla effettiva generale apertura del 26 aprile vengano messi in atto provvedimenti adeguati. E ciò perché la pandemia non ha cessato di manifestare i suoi effetti dannosi per la salute e la vita delle persone”.

Aggiornare i protocolli di sicurezza

“Occorre a tal fine anzitutto aggiornare i protocolli di sicurezza, peraltro mai puntualmente applicati, che sono fermi all’estate del 2020; poi occorre attivare un’efficace azione di tracciamento, potenziare i trasporti (che sono il luogo dove le persone che frequentano la scuola corrono i rischi maggiori di contagio). E, soprattutto, occorre consentire che le scuole – supportate dagli uffici scolastici regionali, e non più costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni, fin qui dimostratesi ampiamente non all’altezza – possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e di uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza.

E infine è indispensabile, non appena esaurite le attuali priorità vaccinali stabilite dal Governo, riprendere subito e portare rapidamente a termine la vaccinazione del personale scolastico”.

(LaPresse)

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