Scuola, presidi e studenti casertani in pressing per la riapertura

I dirigenti degli istituti: “Si può riprendere con controlli serrati e più personale”. Attenzione anche ai trasporti pubblici: sui mezzi va garantito il distanziamento. Gli studenti: “Basta con la didattica a distanza”

CASERTA – La Scuola chiede di tornare a vivere in sicurezza: è unanime l’opinione che si alza da presidi, personale docente e non docente e dagli studenti nel richiedere la riapertura degli istituti. “Le scuole non sono un pericolo: la scienza conferma ciò che già sapevamo – sono le parole di Immacolata Nespoli, dirigente del liceo artistico San Leucio – Già rispetto all’anno precedente la situazione è stata gestita molto meglio. Noi siamo sempre stati pronti alla riapertura, fin da settembre. La pericolosità non è negli istituti, bensì in ciò che c’è fuori. Qualcosa sta cambiando e siamo fiduciosi che si possa tornare ad aprire dopo Pasqua”.

“Gli studenti – dichiara Antonella Serpico, dirigente del dirigente dell’istituto Giordani di Caserta e responsabile formazione Andis regionale – non sono veicolo di diffusione di questo virus che ci ha maledettamente cambiato la vita. Gli istituti sono pronti ad accogliere ma bisogna potenziare l’organico, rendendolo stabile, i trasporti e i controlli. Scuola e Sanità devono essere ai primi posti nelle priorità da rafforzare e non in fondo”.

Opinione condivisa anche da Nicola Buompane, collaboratore Ata: “Abbiamo fatto molto all’interno degli istituti. Proprio oggi viene dichiarato dalla Clp che invece taglieranno il servizio della metà. Se le scuole sono sicure lo stesso non si può dire, invece, per gli affollati mezzi pubblici”. Persino gli studenti, come Claudio Roviello di Caserta, sono d’accordo: “Non siamo untori e siamo stanchi di dover seguire le lezioni a singhiozzo, chiudendo ogni volta senza una motivazione”. Perché in aula non si diffonde il contagio: la scienza, ormai, non sembra avere dubbi in merito.

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