LAMPEDUSA – La nave della Sea Eye mi mantiene a 15-20 miglia da Lampedusa con il tratto di mare pattugliato e il suo carico di 64 migranti tra cui 12 donne e due bimbi (una di appena 11 mesi). Il comandante della nave ha rispettato – per il momento – l’ordine intimato ieri dal Viminale di non entrare in acque italiane, negando così il porto sicuro richiesto.
Trattative diplomatiche sono in corso tra autorità italiane e tedesche per arrivare ad una soluzione. Appena l’altro ieri il ministro dell’Interno italiano aveva fatto la voce grossa: “Ora vada ad Amburgo”
La Ong tedesca
Sea Eye informa: “C’è una neonata di undici mesi a bordo, raffiche di vento a 50 chilometri orari e onde alte due metri. La Alan Kurdi resta in attesa di una soluzione politica”,– spiega la ong tedesca”.
Anche questa mattina la nave ha continuato a zigzagare sul tratto di mare restando in zona, senza però entrare in acque italiane.
Mare pattugliato
“A bordo 64 persone salvate e 17 membri dell’equipaggio ora in attesa di una soluzione politica – aggiunge la ong tedesca che faceva sapere, intorno alle 22 di ieri, di essere ancora in rotta di evasione per trovare riparo dal maltempo.
Visto il divieto del Viminale, resta pattugliato il tratto di mare davanti all’isola.
La Farnesina
In serata una nota della Farnesina aveva ribadito la linea dura dell’Italia; per il ministero degli esteri le procedure seguite dalla Alan Kurdi “risultano quanto meno dubbie dal punto di vista delle norme europee ed italiane in materia di sicurezza, controllo delle frontiere e contrasto all’immigrazione illegale”. Di conseguenza l’avvicinamento all’Italia sarebbe “una minaccia al buon ordine ed alla sicurezza dello Stato”. La nota è stata indirizzata al ministero degli esteri tedesco. Le autorità italiane, sottolinea la Farnesina “non hanno in alcun momento assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso che sono avvenute ben al di fuori della zona Sar di responsabilità italiana. Solo alle 15.30 di ieri è pervenuta una richiesta di Place of safety”.