LAMPEDUSA – La Sea-Watch 3 è pronta a forzare il blocco. È questa la decisione della capitana Carola Rackete dopo la decisione della Corte Europea dei diritti dell’uomo dei giorni scorsi che non ha obbligato lo Stato italiano ad accogliere i migranti. La cui situazione, oggi, è davvero drammatica.
La decisione della capitana della Sea-Watch 3
E allora ecco che dall’imbarcazione fanno sapere di essere pronti ad un gesto estremo, che andrà sicuramente contro la legge ma che sarebbe l’unico a salvare la vita alle tante persone a bordo. Gli occhi del mondo intero sono puntati dunque su Lampedusa e sulla Sea Watch-3 che, il giorno dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha respinto il ricorso dei 42 migranti a bordo, continua ad incrociare al limite delle acque territoriali italiane: “Siamo tutti con lei – questo il messaggio della Ong tedesca alla comandante – A questo punto è nella responsabilità del comandante portare in salvo i naufraghi’. I legali della stessa hanno peraltro espresso “profondo sconcerto” per un verdetto che ritengono “contraddittorio e problematico dal punto di vista dell’effettiva tutela dei diritti fondamentali e della dignità dell’uomo”.
I possibili scenari
I legali, secondo quanto hanno fatto sapere, trovano infatti illogico che la Corte, che non ha ritenuto obbligo dell’Italia offrire un porto ai migranti, abbia invece invitato le autorità italiane a garantire rifornimenti e cure mediche alle persone a bordo. Nessun accoglienza, dunque, ma assistenza. Ed è questo il punto che dalla Ong non riescono proprio ad accettare: “Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro – hanno detto – come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia”. Le conseguenze per la capitana Carola Rackete sarebbero inevitabili. Ma lei, oggi, appare più decisa che mai ad andare avanti per la sua strada.