Per il ministro Costa meglio le passerelle che dare risposte ai cittadini campani

Il ministro si è rifiutato di rispondere alle domande di Cronache sulla vicenda ecoballe in Campania

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Sergio Costa

Chissà se la battagliera consigliera regionale Maria Muscarà sa come stanno davvero le cose. Se, quando accusa di consociativismo il centrodestra e De Luca sulla nuova emergenza rifiuti, davvero non si rende conto che il guaio grosso ce l’ha in casa propria. Perché se c’è qualcuno che serve assist a profusione al governatore piddino è proprio il ministro 5 Stelle Sergio Costa. Che, da quando è stato promosso ‘dalla strada’ (era il capo della Forestale) alla poltrona ha cambiato radicalmente il suo approccio ai problemi dell’ambiente.

Tanto per cominciare, come ogni politico ‘vero’ che si rispetti, si è dedicato anima e corpo alle passerelle. Ieri, l’ennesima, a Marano, per inaugurare – udite, udite – un oratorio plastic free. Poi, è diventato super esperto in annunci: “Altri cinquanta militari saranno impiegati nell’area giuglianese per contrastare il fenomeno dei roghi tossici”, ha detto nella medesima occasione. Infine, è diventato allergico al confronto, come tutti i miracolati della politica. Qualche giorno fa, dopo l’ennesimo richiamo dell’Europa all’Italia sulla gestione delle eco balle in Campania (la rimozione è all’anno zero, nonostante i proclami di De Luca), Cronache ha chiesto un’intervista al ministro sul tema. Lo ha fatto utilizzando i canali istituzionali, ovvero rivolgendosi alla portavoce di Costa, Stefania Divertito. Che, per tutta risposta, ha spiegato che “il ministro non può intervenire su temi locali”.

Un’assurdità, se si pensa che i temi nazionali altro non sono che la somma dei problemi locali, e una menzogna, se si ricorda che Costa, giustamente, è sempre intervenuto su temi locali quali la Terra dei fuochi, l’inquinamento del fiume Sarno, la bonifica di Bagnoli. Oltretutto, quello delle eco balle non è affatto un tema locale, perché quando l’Europa sottolinea la cattiva gestione del problema, non se la prende con la Campania, ma con l’Italia, che da anni paga multe salatissime per l’inadempienza della Regione. Dunque il punto di vista di un ministro è più pertinente che mai.

Ma davanti all’ostinazione della dottoressa Divertito, che ha difeso a spada tratta le sue ragioni, non ci siamo arresi e abbiamo contattato direttamente il ministro, sul suo numero di telefono personale. Quando non era ancora un politico, ma un esponente delle forze dell’ordine molto attivo nella difesa della sua terra, era facilmente rintracciabile e sempre disponibile. “Egregio signor ministro, mi scuso anticipatamente per il mezzo con cui la contatto, ma da tempo provo a farlo attraverso il suo ufficio stampa senza fortuna – il testo del messaggio inviato dalla sottoscritta giovedì scorso – Seguiamo, fin dal primo giorno, la vicenda ecoballe in Campania, i proclami del governatore De Luca e gli scarsissimi risultati ottenuti, certificati anche da un richiamo dell’Europa. Desidereremmo sentire il suo parere sul tema, con una intervista dalla massima visibilità, ma la dott.ssa Divertito, a cui mi sono rivolta come protocollo vuole, mi ha risposto che il ministro dell’Ambiente non può intervenire su temi regionali. Poiché so che non è così, date le numerose interviste da lei rilasciate su ecoballe, termovalorizzatore di Acerra, fiume Sarno, Terra dei Fuochi, e poiché conosco il suo impegno da ben prima di ricoprire un incarico di governo, le chiedo personalmente se le interessa dare una risposta a milioni di cittadini campani presi in giro da De Luca. Con stima”.

Costa ha visualizzato il messaggio dopo pochi minuti ma, a sei giorni di distanza, non è arrivata mai una risposta. Nel frattempo ha diffuso non poche dichiarazioni ‘d’intesa’ con De Luca, l’ultima proprio ieri: “Ha ragione quando dice che vuole collaborare, gli daremo una mano”.

E’ legittimo non accettare interviste, e ci mancherebbe, ma lo è altrettanto dedurre che il silenzio del ministro dell’Ambiente su una questione chiave come quella delle eco balle pesa come un macigno . Anche perché la curiosità non è certo di Cronache, ma dei cittadini che l’anno scorso hanno accordato la loro fiducia al Movimento 5 Stelle sperando che gli uomini e le donne che lo rappresentano fossero diversi da chi li ha preceduti. Che vorrebbero legittimamente sapere cosa sta facendo il ministro dell’Ambiente per l’emergenza rifiuti visto che il governatore finora ha aperto solo la bocca senza muovere un dito. Visto che i soldi con cui l’Italia paga la multa all’Ue sui rifiuti sono i loro. Sono i nostri.

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