ROMA – Dopo due settimane in mare con a bordo 42 migranti salvati il 12 giugno scorso al largo della Libia la nave della ong Sea Watch forza il divieto imposto dal governo italiano e arriva a Lampedusa.
Al timone c’è Carola Rackete. La 31enne plurilaureata tedesca , decide di forzare il blocco e assicura: “Non è una provocazione” ma “necessità e responsabilità“, perché le persone ospitate a bordo sono allo stremo.
La decisione scatena le ire del ministro dell’Interno Matteo Salvini che da Roma attacca
“Non accetto che sia un’associazione di fuorilegge stranieri a dettare la linea sull’immigrazione italiana”. “É già incorsa in due reati – prosegue il vicepremier, assicurando che non cederà -. È come uno che non si ferma a un blocco stradale. Non capisco, da cittadino italiano, che cosa aspetti qualcuno a emettere un ordine di arresto”.
Il braccio di ferro tra il Viminale e la ong tedesca è l’ultimo di una lunga serie e la rottura arriva dopo il no della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha respinto mercoledì il ricorso presentato d’urgenza da Sea Watch, anche a nome dei 42 migranti presenti sulla nave battente bandiera olandese.
Salvini è duro con tutti
Dai Paesi Bassi, “il menefreghismo del governo olandese lo faremo pesare ai tavoli europei perché sono stufo che l’Italia venga considerata un Paese di serie B”, alla Ue, “se continuerà a mostrare il suo disinteresse noi possiamo considerare di non inserire più in banca dati europea i dati anagrafici dei migranti arrivati in Italia in modo che ognuno sia libero di circolare e di andare dove vuole”.
Mentre la nave fa rotta su Lampedusa, sulla Penisola si accende, ancora una volta, il dibattito politico sul tema sbarchi. Mentre i parlamentari del Pd Graziano Delrio, Davide Faraone, Matteo Orfini e Fausto Raciti volano sull’isolotto siciliano per testimoniare la solidarietà dem ai migranti, il segretario Nicola Zingaretti critica un governo “senza politica sull’immigrazione” e “assente in Europa”. Dall’altro lato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni pretende “contrasto e prevenzione” e commenta la scelta della Sea Watch con un “ora affondiamo la nave”, che scatena ulteriori polemiche.
Il caso finisce al centro di una riunione ristretta dell’Esecutivo che precede quella del Consiglio dei ministri, e alla quale partecipano oltre al leader del Carroccio, il premier Conte e il ministro degli Esteri Moavero Milanesi. A fine incontro, fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che “preso atto della violazione”, si proseguirà “nelle iniziative formali volte a verificare l’eventuale condotta omissiva” del governo olandese.
Il vicepremier e ‘capitano leghista’ sul fronte migranti vuole andare fino in fondo, in Italia e in Europa. Dall’altra parte la capitana Rackete va avanti, rischia la denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, secondo quanto previsto dal decreto sicurezza bis, insieme alla ong, va incontro a una multa fino a 50mila euro oltre al sequestro della nave. Il nuovo caso Sea Watch arriva dopo un anno di scontri tra Viminale e ong che si occupano di migranti. E sembra certo che la partita sia ancora lontana dalla fine. (LaPresse)